Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:55 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. ANOTHER START
  2. FLECTAR
  3. ALONG YOUR MILES
  4. TRIORA
  5. MY ANGEL SAID
  6. TOUCHING THE CLOUDS
  7. THEIR VIOLENT GAME
  8. DARK EXILE
  9. BEHIND MY SKIN
  10. NON FRANGAR
  11. MATER MUSIC

Line up

  • Monik: vocals
  • Marco Allemandi: guitars
  • Matteo Sabetta: keyboards
  • Thor Jorgen: bass
  • Pleth: drums

Voto medio utenti

Frangar Non Flectar” è una locuzione latina che letteralmente significa “mi spezzerò ma non mi piegherò”, ma soprattutto, nel nostro caso, “Flectar” è anche il titolo del nuovo interessantissimo disco dei torinesi “Dayslived”, band giunta al secondo album in studio, la cui proposta musicale consiste in una particolarissima e assai personale forma di progressive, che attinge indubbiamente dai classici rock e metal ma che, al tempo stesso, si spinge verso sonorità nuove e soluzioni assai sperimentali, senza mai eccedere, dando luogo ad un lavoro piacevole da ascoltare, sin dall’iniziale “Another Start”, opener raffinata e melodica con un refrain emozionante in cui viene risaltata la voce della singer Monik che conferisce al brano un’emotività fuori dal comune grazie ad un’interpretazione delle lyrics del tutto personale.
Probabilmente la caratteristica principale di “Flectar” è rappresentata dal perfetto e bilanciato connubio tra linee musicali più “heavy” tipicamente metalliche, costruite soprattutto grazie ai rocciosi e taglienti riffs di chitarra, e sonorità più morbide, tradizionalmente vicine al rock’n’roll o al progressive rock; emblematiche a tal proposito sono canzoni quali l’istrionica “Along Your Miles”, l’enigmatica ed oscura “Triora” , pezzo in cui la pesantezza della chitarra di Marco Allemandi viene controbilanciata dall’”effetto hammond”, tipicamente “settantiano” della tastiera affidata a Matteo Sabetta che poi invece opta per suoni più vicini al “sinth”, quasi elettronici, come nelle sperimentali “Touching The Clouds” e “Dark Exile” , senza dimenticare la solidissima “Their Violent Game”, in cui i riffs sono di matrice tipicamente “Petrucciana” ed i richiami ai Dream Theater sono palesi. Non mancano poi i momenti più intimi, ed è questo il caso di “My Angel Said” pezzo malinconico e profondo al tempo stesso, sicuramente molto meglio riuscito rispetto a “Behind My Skin” che è la vera e propria ballad del disco, ma il cui andamento è eccessivamente lineare. Infine, la conclusiva “Mater Musica” è indubbiamente la traccia più elaborata dell’intero album (si pensi solamente alla durata che supera i 10 minuti) e si può considerare come una sorta di sintesi di quanto fin qua visto, poichè in questo camaleontico brano, dall’andamento in costante evoluzione, sono racchiuse tutte le principali caratteristiche del disco.
In conclusione “Flectar” è un lavoro sicuramente ben riuscito, che si fa apprezzare innanzitutto per il coraggio con cui i Dayslived vanno alla ricerca di nuove soluzioni stilistiche e che coinvolge l’ascoltatore senza annoiarlo, grazie alle sue molteplici sfaccettature ed a sonorità che vengono esplorate a 360 gradi , tuttavia tali sperimentazioni, come già sottolineato, hanno il grande merito di non eccedere mai. Il consiglio che mi permetto di dare a chiunque voglia avvicinarsi a questo disco, è quello di ascoltarlo più volte poichè, come spesso accade in campo progressive, ad un primo velocissimo approccio, non sempre si può avere una visione completa dell’opera, personalmente ammetto di aver avuto inizialmente non poche difficoltà a digerire alcuni elementi, come ad esempio l'utilizzo di quei suoni elettronici di cui si parlava precedentemente che, seppur pochi e leggeri, nulla hanno a che fare con uno stile particolarmente elaborato come il prog, tuttavia già al secondo ascolto, ci si rende conto che ogni singolo particolare presente all'interno di "Flectar" è al proprio posto e svolge un suo ruolo ben preciso, pertanto la valutazione e l'apprezzamento del disco sono destinati a crescere col tempo e con gli ascolti.

Recensione a cura di Ettore Familiari

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