Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:62 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. HEART OF STONE
  2. MOMENT OF TRUTH
  3. IN THE NAME OF THE CAUSE
  4. BLINDED BY A LIE
  5. LAST SNOW OF WINTER
  6. SPIRIT OF MAN
  7. THE FIRE WITHIN ME
  8. JUDGEMENT DAY
  9. LOST TO THE NIGHT
  10. BEAUTIFUL MIND
  11. WALK ON WATER
  12. END OF THE STORY

Line up

  • Bob Catley: vocals
  • Vince O'Regan: guitars
  • Irvin Parratt: keyboards
  • Al Barrow: bass
  • Jamie Little: drums

Voto medio utenti

Bob Catley ha iniziato la sua carriera solista quasi per gioco, quando il leader dei Ten Gary Hughes gli ha confezionato su misura un disco, "The tower", che evocava alla perfezione le atmosfere epiche e sognanti dei primi capolavori dei Magnum, da "Chasing the dragon" a "On a storyteller's night". Il successo tanto strepitoso quanto inaspettato di quel lavoro ha spinto la coppia Hughes/Catley a darci dentro sul serio, regalandoci in pochi anni altri due dischi di rara bellezza quali "Legends" e "Middle earth", che hanno posto fine alla collaborazione tra i due, ma non al cammino artistico di uno dei più grandi singer che il rock abbia mai conosciuto.
Reclutato un altro Ten, questa volta il tastierista Paul Hodson, il buon Catley ha tirato fuori un altro disco eccellente, quel "When Empire burns", che costituiva fino ad ora il suo ultimo lavoro da solista.
A distanza di circa due anni e mezzo, cambiano ancora i songwriters, questa volta la coppia dei Lost Weekend Paul Uttley/Dave Thompson, ma non la sostanza, perché "Spirit of man" è ancora una volta un album ottimamente riuscito, tanto che si può tranquillamente affermare che la carriera solista del singer britannico non abbia più nulla da invidiare a quella della sua band madre.
Dal punto di vista stilistico, "Spirit of man" prosegue il discorso del precedente: dalla fine della partnership con Gary Hughes, il suono di Catley si è fatto via via meno epico e molto più diretto, perdendo in parte il fascino degli esordi, ma acquistando notevolmente in potenza e immediatezza delle melodie: da questo punto di vista non crediamo di sbagliare se diciamo che questo nuovo album è il più accessibile della sua discografia, un album che farà felice anche coloro che non hanno particolare dimestichezza con la proposta dei Magnum.
Si parte subito in quarta con "Heart of stone", un brano veloce e potentissimo, quasi heavy nel suo incedere, sicuramente il più pesante mai cantato da Catley, ma dotato di un ritornello bellissimo e trascinante, che non faticherà a farlo amare sin dal primo ascolto.
La successiva "Moment of truth" è invece decisamente più catchy, un vero potenziale hit single, molto "americana" nelle sue melodie, anch'essa dotata di un ritornello di facile presa, per uno dei brani più riusciti dell'intero disco.
"In the name of the cause" e "Blinded by a lie" sono due songs anthemiche, che fanno capire definitivamente come questa volta Catley non abbia voluto badare a fronzoli e orpelli: potenza e melodia sono i suoi unici ingredienti, le strutture sono semplicissime, e anche se qua e là si avverte l'eco degli ultimi Magnum, ci si muove in territori ben diversi.
Molto bella anche "Last snows of winter", ballata romantica ed energica allo stesso tempo, che forse è l'episodio che più di tutti si avvicina ai primi lavori di Catley. La title track è invece nuovamente un'esplosione sonora, con le chitarre e la voce di Bob perfettamente amalgamate a creare uno dei brani più duri di questo lavoro.
Più rockeggiante "The fire within me", che inizia molto bene sulle strofe per poi deludere un po' nel ritornello, mentre in "Judgement day" per la prima volta compaiono le chitarre acustiche, anche se in realtà il pezzo è notevolmente movimentato. "Beautiful mind" è un'altra ballad veramente toccante, su cui Catley dimostra una volta di più il suo valore, mentre la conclusiva "End of the story" è un brano in cui si ritrova tutto il sapore epico dei primi Magnum, una traccia che si discosta notevolmente, anche nella durata, da quanto sentito finora, ma che costituisce la degna conclusione per un lavoro come sempre all'altezza.
In conclusione, "Spirit of man" troverà estimatori presso tutti coloro che amano questo tipo di sonorità classic rock: il songwriting è di alto livello, la produzione pulita e potente, e la prova di tutti I musicisti coinvolti risulta fenomenale.
A livello personale, io continuo a ritenere I primi tre lavori di Catley ad un livello nettamente superiore, ma questo, come detto, è un problema mio, che non deve assolutamente stornare nessuno dall'acquisto di "Spirit of man": comprate in massa, così finalmente potremo rivedere il piccolo grande Bob calcare nuovamente I nostri palchi...
Recensione a cura di Luca Franceschini

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