Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:43 min.
Etichetta:Atenzia
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. BEMUSED
  2. DISCO KING
  3. QUEEN OF SUFFERING
  4. DESCEND
  5. HEAVENS GATE
  6. BABY'S GOT A BRAND NEW LIFE
  7. DID I SAY TOO MUCH
  8. DANCING IN THE CLOUDS
  9. DON'T SAY GOODBYE
  10. I'M NOT DREAMING

Line up

  • Jacob Bunton: vocals, guitars
  • Chris Simmons: guitars
  • Carl Ray Hopper: bass
  • Matt Finn: drums

Voto medio utenti

Piacevole, divertente e spensierato, ecco come poter definire la seconda fatica discografica di Mars Electric, combo proveniente dall’Alabama, sbarcato su Agenzia Records dopo il debut (‘Beautiful Something’) del 2000 su Columbia. ‘Fame Among The Vulgar’ è il figlioccio bastardo dell’unione del classico sound dell’oramai sputtanatissima ed ultra inflazionata scena Punk Californiana, l’Hard Rock ed una punta del tiro glitterato del Glam: l’opening track, ‘Besumed’ e la seguente ‘Disco King’ (primo singolo estratto), ne sono forse gli episodi più evidenti; ma è quando questo equilibrio fittizio viene un pochino a mancare, ed i nostri tendono a spostarsi più su versante che su un altro, che la qualità aumenta sensibilmente. ‘Queen Of Suffering’ allieta con il suo incedere derivativo dagli Aerosmith, il mood bonjoviano della ballad ‘Descend’ ti culla tra primi baci e zucchero filato mentre l’ozzyana che più Ozzy non si può ‘Heaven’s Gate’ gratta come la carta vetrata del 5, prima di aprirsi in un chorus ultra cathcy ancora di chiara tendenza Tyleriana… ma non è finita qua… visto che questo combo di quattro ragazzi dalla faccia pulita proviene dall’Alabama, perché non proporre una song dal il sapore Lynard Skynard? Ed allora ecco ‘Baby’s Got A Brand New Life’ (song dedicata a Wendy Williams)! Non temete, vi sono anche un paio di episodi più maturi – esattamente le ultime tre tracks - (dopo l’ultra easy ‘Did I Say To Much’), ovvero la bellissima ‘Dancing In The Coulds’, dal sapore tendenzialmente Goth Pop, il tributo al Love Metal di ‘Don’t Walk Away’ e la conclusiva ‘I’m Not Dreaming’, una canzone decisamente solida, quasi seria, sicuramente la “più adulta” di tutto il platter. Prodotto da Joey Donatello (Michael Jackson), questo dischetto vi farà passare quaranta minuti, e poco più, senza troppi patemi o troppe menate, donandovi un pochino di frizzante suono d’oltreoceano, a patto che siate disposti a porvi nei panni di un classico moderno teenager americano.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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