Copertina 7,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Kscope

Tracklist

  1. GLASS STAIRCASE
  2. TRAVEL DUST
  3. ODDPLONK
  4. SHIM
  5. WHERBLE

Line up

  • Ed Wynne: electric & acoustic guitars, drum programming, synths, bass & acoustic fretless bass
  • Tom Brooks: bubbles
  • Paul Hankin & Neil Longhurst: percussion
  • Natan Mantis: blip flippery
  • Silas Neptune: nature sounds

Voto medio utenti

Ed Wynne è praticamente sinonimo di Ozric Tentacles, storico collettivo inglese attivo dalla metà degli Anni Ottanta dedito allo space-psych-etno-kraut rock più variegato che si possa immaginare.

Dopo il buon ritorno datato 2015 (“Technicians Of The Sacred”), il chitarrista inglese ha pensato bene di esordire da solista con il qui presente “Shimmer Into Nature”, album in cui ha deciso di suonare e registrare ogni singolo strumento (giusto il master è stato “appaltato” ad Adam Goodlet e ai suoi Re:creation Studios).

Se siete alla ricerca di un album rock, non lo troverete di certo qui. Facendo infatti affidamento sui primi minuti di “Glass Staircase”, verrebbe da pensare che stiamo ascoltando l’ultimo full-length dei Tangerine Dream o degli Enigma. Bisogna aspettare l’ingresso della sei-corde di Wynne per capire che siamo al cospetto di un talento tanto riconoscibile quanto storicamente - e ingiustamente - sottovalutato.

I synth sono sempre in primo piano, anche nella successiva “Travel Dust”, dai tratti fusion, mentre “Oddplonk” profuma di ambient e di lounge music. Se “Shim” è uno sfoggio elegante di tecnica strumentale, la conclusiva “Wherble” è l’episodio più canonicamente progressivo del lotto, vicino a certe cose dei Liquid Tension Experiment o di Jordan Rudess solista.

Un disco per i palati più raffinati.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 feb 2019 alle 12:15

Premetto. Ho sempre amato gli Ozric Tentacles, ma questo "esordio" solista del fondatore dei mitici Ozric Tentacles è roba già sentita. Il che non vuol dire assolutamente che sia brutto, anzi, è così godibile che non ti rendi conto che è IL PRIMO lavoro solista del chitarrista Ed Wynne. Perchè suona così Ozric che ti chiedi dove sia la differenza tra questo ultimo parto e i precedenti. Tanto uguale al già fatto che ti chiedi anche come facciano lui, consorte e figlio a fare quello che in passato facevano almeno in sei...oddio si sente e come la mancanza del batterista dei tempi di Arborescence! In questo album in pratica fa quasi tutto da solo, oltre alla chitarra suona anche basso e programmazione delle batterie/percussioni, ma nulla aggiunge al già fatto in passato, i pattern restano quelli, idem per i giri di basso. Tanto da far pensare a un drag&drop dai precedenti dischi...no, vero? ;) Che dire? Trovata la formuletta giusta non la si abbandona più. Tutti i brani suonano rassicuranti nel loro essere già noti seppur nuovi. Unico episodio forse leggermente differente è il brano di chiusura, Wherble, che ricorda vagamente cose dei vecchi Brand X con qualcosa dei Gong di Pierre Moerlen.

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