Copertina 9

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1993
Durata:73 min.
Etichetta:Roadrunner
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. MACHINE SCREW
  2. CHRISTIAN WOMAN
  3. BLACK NO. 1 (LITTLE MISS SCARE-ALL)
  4. FAR WRAY COME OUT AND PLAY
  5. KILL ALL THE WHITE PEOPLE
  6. SUMMER BREEZE
  7. SET ME ON FIRE
  8. DARK SIDE OF THE WOMB
  9. WE HATE EVERYONE
  10. BLOODY KISSES (A DEATH IN THE FAMILY)
  11. 3.O.I.F.
  12. TOO LATE: FROZEN
  13. BLOOD & FIRE
  14. CAN'T LOSE YOU

Line up

  • Peter Steele: bass, vocals
  • Sal Abruscato: drums
  • Kenny Hickey: guitars
  • Josh Silver: keyboards

Voto medio utenti

Mettersi seduti ad ascoltare questo album dei TON è come sedersi di fronte ad un burrone, circondati da erba fresca e ammalianti donne vestite di soli veli bianchi trasparenti pronte a spingervi giù dopo un languido bacio sanguinante. Sono queste le emozioni che può provocare la musica del quartetto newyorkese, mai come in questa release la band calca la mano sulla bellezza crudele della depressione che il lato femminile può causare nell'essere umano, la donna è ancora una volta al centro dei pensieri scuri di Steele, il tutto inizia con il gemere di una donna nel pieno dell'amplesso musicale che Silver crea con i suoi suoni, 'christian woman' è una perla di rara bellezza, dimenticati i passaggi veloci, le sfuriate improvvise dell'album d'esordio, reminescenze carnivoriane, la band colpisce con la sempre massiccia dose di riff sabbathiani, ma questa volta il tutto è ammantato da una malinconia che potrebbe portare l'ascoltatore con il pensiero solo in un luogo, una camera mortuaria dove una bella ragazza nuda avvolta nel latex fà sesso con un cadavere, i TON non sono una band 'normale', i TON sono dei depressi cronici e ce lo trasmettono senza mezzi termini attraverso le loro songs, di una delicatezza assoluta, di una pesantezza immane quando è giusto che sia così. Và detto che nonostante i brani virino verso lidi in cui l'hardcore non ha più ragione di sussistere, essi risultano tutti come da tradizione lunghi percorsi sonori, le songs cambiano percorso più di una volta nella stessa traccia, Peter dà un'interpretazione superba grazie ad un approccio più cantato rispetto al passato, 'Black n 1' ne è un esempio fulgido (loving you was like loving the dead canta in un crescere di disperazione), gli inserimenti delle keyboars sono sempre azzeccati e mai invasivi, si passa da piccoli disturbi sino a carillon antichi che vanno ad inserirsi tra le varie parti delle canzoni rendendo il tutto completo e di perfetto appoggio per la sempre heavy chitarra di Kenny. Nell'insieme trovano spazio anche piccoli spezzoni di delirio composti da urla sovraumane, neonati piangenti, motociclette rombanti che si infrangono in uno stridere di lamiere, angoscianti respiri affannosi, il tutto per condurci alla hardcore song 'kill all the white people' che ci riporta alle cose veloci fatte in precedenza, ma non inganni questo brano, infatti esso è più complesso ed articolato di quanto si possa pensare all'inizio. Spari, urla militari e quant'altro possa risultare claustrofobico viene utilizzato dalla band la quale brano dopo brano scende sempre più verso gli inferi, 'summer breeze' canzone quasi doom nel suo incedere, 'set me onfire' stupisce per la sua inattesa aria di spensieratezza, un respiro di ossigeno puro a prenderci in giro poichè il tutto prosegue con un altro pezzo bello ritmato 'we hate everyone' con una bella doppiacassa in evidenza ed un testo che categorizzare come polemico è poco, Peter risponde alle accuse affermando 'the left say I'm a fascist, the right call me communist, hate hate hate hatred for all' e con il suo sarcasmo lascia intendere chiaramente che tutto il polverone sollevato dalla stampa serve solamente ad alimentare la fiamma dei TON. 'Bloody kisses' nent'altro è se non la canzone più triste mai scritta dal gruppo con Peter che affronta la morte della propria amata.
Mai monotona la proposta dei brani i quali si alternano intelligentemente tra pezzi lenti allo spasimo con altri più ritmati e leggermente più solari per quanto questo termine possa associarsi alla musica dei TON. Nota di merito per la decisione di porre in chiusura dell'album la song 'cant lose you' la quale si avvale di un sitar a rendere il brano intero molto rilassante ed evocativo. Se volete fare un viaggio nella depressione sottoforma di composizioni musicali dovete sapere che questo Bloody Kisses è l'album giusto per voi, una band che per molti ha raggiunto qui l'apice della creatività, capaci come pochi di trasmettere determinati sentimenti. Se invece questo genere non vi interessa dovete comunque avere l'album per la meravigliosa cover. Un grande album.
Recensione a cura di Dragula
Tra doom e Gothic

Un Capolavoro fantastico uno dei miei preferiti!!!! da ascoltare e riascoltare

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 set 2009 alle 18:39

Disco immenso

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