Doro - Forever Warriors - Forever United

Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:100 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. ALL FOR METAL
  2. BASTARDOS
  3. IF I CAN'T HAVE YOU - NO ONE WILL
  4. SOLDIER OF METAL
  5. TURN IT UP
  6. BLOOD SWEAT AND ROCK 'N' ROLL
  7. DON'T BREAK MY HEART AGAIN
  8. LOVE'S GONE TO HELL
  9. FREUNDE FÜRS LEBEN
  10. BACKSTAGE TO HEAVEN
  11. BE STRONG
  12. BLACK BALLAD
  13. BRING MY HERO BACK HOME AGAIN
  14. RÉSISTANCE
  15. LIFT ME UP
  16. HEARTBROKEN
  17. IT CUTS SO DEEP
  18. LOVE IS A SIN
  19. LIVING LIFE TO THE FULLEST
  20. 1000 YEARS
  21. FIGHT THROUGH THE FIRE
  22. LOST IN THE OZONE
  23. CARUSO
  24. TRA COMO E CORIOVALLUM
  25. METAL IS MY ALCOHOL

Line up

  • Doro Pesch: vocals
  • Luca Princiotta: guitars
  • Bas Maas: guitars
  • Nick Douglas: bass
  • Johnny Dee: drums

Voto medio utenti

35 anni di carriera prima con i Warlock e poi "in proprio", una ventina di album e svariate centinaia di live, hanno reso Doro Pesch indiscutibilmente la regina dell'heavy metal e ne hanno decretato il successo planetario.
Non è quindi il suo passato nè la sua grandezza che si possono discutere: quello di cui si può parlare -e di cui parleremo in queste poche righe- è semmai il suo futuro anche all luce delle ultime, poco brillanti (eufemismo!) release della singer teutonica.

Dopo alcuni ascolti del doppio nuovo disco "Forever Warriors - Forever United", edito da Nuclear Blast, e composto da ben 25 brani (tra cui 6 bonus track) il mio giudizio su Doro e sulla release stessa si potrebbero perfettamente riassumere in questo brevissimo dialogo cinematografico:



Il problema non è tanto nella qualità della proposta: la produzione è impeccabile così come la performance della band; il fatto è che tutti i brani suonano pericolosamente datati finendo per sembrare una auto-celebrazione piuttosto che nuova linfa musicale.
Ed il caleidoscopio di ospiti illustri presenti nell'album (si va da Mille Petrozza a Johan Hegg passando per i Sabaton ed il mai abbastanza rimpianto Warrel Dane) lungi dall'aggiungere quel quid in più che sarebbe auspicabile, paiono tirati per la giacca (borchiata, naturalmente) per distrarre l'ascoltatore dalla pochezza di ciò che sta ascoltando.

Certo, qualche pezzo discreto volendo essere buoni lo si può trovare, ad esempio "Bastardos" e "Living Life For The Fullest" hanno riffs e linee melodiche estremamente valide così come convincenti sono i dialoghi tra Doro ed Hegg in If "I Can't Have You - No Will" già sperimentati nella canzone "A dream that cannot be" inclusa nell'ultimo disco degli Amon Amarth "Jomsviking" (certi favori vanno ricambiati....), ma si tratta purtroppo di episodi isolati che forse -se riuniti in un unico disco- avrebbero strappato una risicata sufficienza.

Stendiamo un velo pietoso invece sulle cover di "Don't Break My Heart Again" dei Whitesnake e "Lost In The Ozone" dei Motörhead reinterpretate in modo insipido e fiacco, che avrebbero meritato senza dubbio un miglior trattamento.
Persino 2 dei singoli lanciati prima dell'uscita del disco sono abbastanza deludenti, "Lift me Up" e "It cuts so deep", un mix di liriche scontate ed idee stra-utilizzate.

In sostanza potremmo sintetizzare: tanto rumore (oltre 90 minuti di musica) per nulla; siamo ai titoli di coda di una grande storia artistica?



Recensione a cura di Alessandro Zaina
4ever...

Secondo me dipende dal carattere e dalle proprie influenze culturali,e poi come è possibile stressarsi quando senti la sua voce x un'ora e 30, questo tipo di metal mi rilassa tantissimo

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