Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:15 min.
Etichetta:Blood Harvest

Tracklist

  1. THROUGH THE WOE OF THE DISMAL PAN
  2. EPOCH: NOXIOUS PRIMAL BIRTH
  3. TIME SORCERIES

Line up

  • Wandering Mind: guitars, vocals
  • Nexus Traveler: guitars

Voto medio utenti

La speranza è che, se mai giungeranno a pubblicare un lavoro sulla lunga distanza, nessun produttore si azzardi a cambiare o a rendere migliore il suono dei Void Ceremony. La lista delle band che hanno perso la loro identità nell’omologazione indiscriminata è fin troppo lunga.

La nostra recensione di "Dystheism", secondo EP degli statunitensi Void Ceremony, terminava con questo augurio-speranza: bene, possiamo dire tranquillamente di essere stati ascoltati.
In primo luogo perchè "Foul origins of Humanity", edito ancora da Blood Harvest, è un altro EP composto da 3 soli brani, ed in seconda battuta perchè Wandering Mind e Nexus Traveler (al secolo Garrett Johnson e Ian Mann) pare non abbiano alcuna intenzione di cambiare registro.

E lasciatemelo dire senza tema di smentite: fanno - a mio avviso- molto bene.
Le tre tracce che compongono il dischetto grondano passione e devozione per il metallo della morte in tutte le sue espressioni; ogni canzone è un microcosmo in cui tecnica, violenza, melodie oscure si intersecano sovrapponendosi e completandosi.

Ascoltare per credere "Through the Woe of the Dismal Pandemonium" che -seppur violentissima per quasi tutta la sua durata- nel minuto conclusivo regala convulsi dialoghi quasi schizofrenici tra le 2 chitarre che introducono al maelstrom di ferocia di "Epoch: Noxious Primal Birth".
Anche qui però, nel parossismo dell'aggressione sonora, i nostri inseriscono trame e fraseggi progressive del tutto inaspettati.
Come del resto nella conclusiva "Time Sorceries", lunga suite di oltre 7 minuti completamente strumentale, i Void Ceremony mettono in musica un trattato su come fondere il death progressivo a quello ipertecnico a quello melodico.

Una volta di più il cuore del metal sembra pulsare al di fuori dei grandi circuiti: credo sia lì che vada cercata la sua essenza più profonda.
Ed è lì che troverete i Void Ceremony.

Void Ceremony - "Through the Woe of the Dismal Pandemonium"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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