Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:44 min.

Tracklist

  1. TOOL
  2. THE BALLAD OF THE LONELY SOCK
  3. THE KING OF THE RIVER
  4. BELONG TO YOU
  5. RED PANTS PANDA
  6. FINDING EMILY
  7. LEAD YOU
  8. SEAMONKEY
  9. LATE NIGHT WITH THE CAT
  10. BANANAPALOOZA
  11. BILLIE JEAN

Line up

  • Marco Maretti: harmonica, dobro, mandolin
  • Luca Fragomeni: guitar
  • Pietro Pivetti: vocals
  • Mauro Muzzioli: basso
  • Luca Manicardi: drums
  • Elisabetta Sacchetti: backing vocals

Voto medio utenti

Il Po e il Mississippi, Dante Alighieri e Alan Lomax, Caronte e il pesce gatto (nelle valutazioni del gruppo, così come il primo è il re dell'infernale fiume, così il secondo, da cui la band prende la sua denominazione, è il sovrano incontrastato della fauna ittica del principale corso d’acqua italiano) … una curiosa serie di parallelismi, volendo anche un po’ “spericolati”, caratterizza il primo lavoro discografico dei The Blind Catfish, valorosa formazione nostrana dedita a una forma piuttosto “fresca” di roots-rock yankee.
Pur abbeverandosi copiosamente alle fonti storiche del genere, i ragazzi di Carpi riescono nell’impresa di rimuovere un pizzico di patina “retrò” al genere, contaminando blues, country e soul con un velo leggero di attitudine pop, indirizzato ad aumentare la fruibilità della proposta e magari a conquistare fasce di pubblico non troppo avvezze a questi lidi sonori.
Anche se sono quasi certo che molti puristi non apprezzeranno pienamente tale scelta espressiva, il disco è assai godibile, sorprende in prima istanza con un’intensa, raffinata e singolare cover di “Billie Jean” di Michael Jackson e poi snocciola uno dopo l’altro una manciata di ottimi spaccati musicali inevitabilmente figli della tradizione statunitense, immaginando però di vedere i pargoli tornare a casa dopo un’istruttiva e dilettevole (condita dalle tante eccellenze culinarie della zona …) vacanza in terra emiliana.
“Tool”, la notturna e beffarda “The ballad of the lonely sock”, il bluesaccio “The king of the river” e poi ancora l’ardente e sincopata “Finding Emily”, la malinconica “Lead you” (potrebbe piacere pure ai fans dell’Eddie Vedder solista), la strisciante e volubile “Seamonkey” (gran bel pezzo!) e l’andamento contagioso di “Late night with the cat”, il tutto marchiato a fuoco dall’armonica Marco Maretti e dalla convinzione globale di una coalizione preparata e sicura, rappresentano il legittimo salvacondotto di credibilità per un settore artistico molto insidioso e solo apparentemente “facile” da frequentare.
Cosa manca? Forse solo uno “zinzino” di “sporcizia” … rilevare che il Po è meno “inquinato” del Mississippi in altre circostanze sarebbe stata una bella notizia, mentre qui rende l’effetto emozionale complessivo lievemente epidermico. Comunque bravi.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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