Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:70 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NOW WE DIE
  2. KILLERS & KINGS
  3. GHOSTS WILL HAUNT MY BONES
  4. NIGHT OF LONG KNIVES
  5. SAIL INTO THE BLACK
  6. EYES OF THE DEAD
  7. BENEATH THE SILT
  8. IN COMES THE FLOOD
  9. DAMAGE INSIDE
  10. GAME OVER
  11. IMAGINAL CELLS
  12. TAKE ME THROUGH THE FIRE

Line up

  • Robb Flynn: vocals, guitars
  • Dave McClain: drums
  • Phil Demmel: guitars
  • Jared MacEachern: bass

Voto medio utenti

Avvertenze
Quella che state per leggere è la parte più istintiva di me, usata per dare un'opinione senza filtri (poi auto-applicati) su un disco che è stato incensato quasi ovunque, anche sul nostro distaccamento cartaceo. Elogio quindi la Gloria ed i suoi "anziani" redattori (facciamo saggi, dai), persone splendide che permettono ciò.

I Machine Head non sono mai rientrati tra le mie formazioni favorite, però ammetto che i precedenti The Blackening e Unto The Locust rimangono due dischi thrash della madonna. Ora, so bene che Flynn e soci sono sempre stati un po' dei paraculi, followers delle mode del momento; sono passati per il nu, il post-thrash, il thrash e ora il core ma io, da illuso, mi aspettavo un disco nuovo che proseguisse con lo stile dei precedenti, fatto di thrash bello potente, atmosferico, in parte melodico... Non thrashcore. Che a uno a cui piace 'sta robetta apprezzerà di sicuro ma ca...vallo (si, userò questa parola per limitare il torpiloquio dilagante), i riff cattivi sono diminuiti, così come la velocità generale, tutto punta alle aperture melodiche vocali di Rob che forse pensa di essere un cantante decadente, "bello e dannato", ma anche no. Poi oh, il problema sono io eh, mica loro.

Sono qui, ora, alle prese con l'ennesimo ascolto, urlando nel vuoto. Nessuno sembra capire questa disperazione, tantomeno le persone che passano accanto alla mia macchina e guardano dentro chiedendosi un perché. Non me ne curo e proseguo.
In Bloodstone & Diamonds ci sento i suoni migliori del mondo, bordate che tirano giù i palazzi... ma con queste voci di mer...endina (anche qui, auto-limitazione attivata) pulite, ammiccanti e finto decadenti... mi si carica il fucile a madonne da solo. Sarò antico, sarò ottuso, ma porco cavallo (alè, la fattoria), le strutture ci sono, anche se parecchio, parecchio dilungate, la botta fa paura ma queste aperture core... put...ativa merendina se mi incavallo con 'ste cose...

Questa è una discesa nell'oblio della psiche umana.
Che poi, subito, appena parte, il nuovo Boodstone & Diamonds non è neppure malvagio, soprattutto Killers & Kings dall'inizio cattivo, con cori gang style, un breakdown distruttivo, è un macigno, c'è un super drumming pre solo, mosh a pioggia... andiamo anche bene. Poi Ghosts Will Haunt My Bones ha una partenza da paura, suoni mondiali, tante voci pulite che si rincorrono ma il cantato di Rob finto-sofferto no dai... E diventa inascoltabile per la voce.
Facciamoci coraggio, andiamo avanti con Night of Long Knives che ha un inizio di batteria poi arriva subito la voce con un ritornello ripetuto e ripetuto, cattiveria a sprazzi come se piovesse il mondo, poi torna il sole e la melodicità sputtanosa.... Nooo noooo noooooo perchééé? Perchéééééé? Comincio a battere i pugni sul volante imprecando come un tifoso che vede sbagliare un goal. Le speranze cominciano a lasciarmi quando incontro un brano diverso, Sail Into The Black che parte come un mantra soffuso e greve, arpeggi di chitarra la sostengono, una leggera orchestra appare e va avanti così per 4 minuti, poi, finalmente si inca...valla. Otto minuti e trenta su cui potevamo avere uno sconto almeno di tre. Eyes Of The Dead ricalca in parte questo schema, abbiamo così 4 minuti di inutilità, infine il pezzo parte e brucia tutto, tutto. Cavallo boia ma farlo prima? Il disco è lungo, siamo alla settima, Beneath The Silt ha un inizio atipico con una voce che... Ma che fa? Miagola? Dai, ora è diventato un bel pulito inca...valloso mentre sotto c'è una struttura grooveggiante e... e... e poi precipita. No ma, merendina, non si può sentire. Ora che ci sarà? L'orchestra? Comincio ad essere pronto a tutto. Il successivo pezzo parte lento e, appunto, orchesteoso... Siamo al cinema? Ah, ma sono gli Epica! Lasciamo stare, ora esplode ma si trasforma in un mid tempo con metriche da sparo in testa, dio caro che merendina... "motherfuckers, I'don't give a fuck, suckers..." = America. Sento che non c'è più speranza, infatti Damage Inside è calma e si rivelerà tutta lenta, con una voce suadente (?). I cavalli (questa volta figurati come animali) mi scappano da tutte le parti, l'auto traballa visibilmente. Flynn vatti a drogare! Chi cavallo sei? Ville Valo?
"If you're feeling down depressed and lonely... I know a place where we can go... 22..." Abbastanza simile l'imput di questa Game Over, mentre c'é ancora 'sta voce da derelitto e pensi "dai che parte... adesso parte eh... riva..." Ecco un bel basso pulsante, ma che cavallo di metriche canta? Dove sono i riffoni? Madonna... Pezzo molto moderno e veramente semplice che, nonostante una parentesi di dueling guitars, mette ancora il cantato sopra tutto e mette ancora alla prova i miei ammortizzatori, visto che salto come un tarantolato incavallato.
Siamo verso la fine del supplizio, Imaginal Cell comincia, potremmo ormai dire, alla Machine Head con rullante marciante e dialoghi a rotazione, sotto la musica cresce un po' alla volta... va bene, ho capito, basta... un po' meno... Fine? Fineeee??? E la canzone? Merendinaaaa! Solo dialoghi per tre minuti e mezzo?! L'auto si ferma, è sempre stata ferma, nel parcheggio, ma non sobbalza più. Io non mi muovo più.
Bah, conclude il lavoro Take Me Through The Fire, dal brutto inizio, ma sentiamo come diventa... Uccidetemi. Non si può. Spe, si son svegliati, sembra, ehi? Ehii? Ma che cavallo? Assolo tagliato per ripetere, ancora, "take me through the fire..."?
Fine.
Nel frattempo torna in auto la mia signora e mi vede scuro.
Mi chiede: "Che c'è?"
Io: "Non c'è proprio un cavallo porca merendina, un cavallo di buono"
Lei non capisce. Allora io continuo: "Un disco deludente. Di merendina. Ma ora passa."
Segue sospiro rassegnato della dolce metà che conosce e compatisce il sottoscritto.

Bene, ringrazio tutti per la terapia che mi ha permesso di tornare in me.

Ho esorcizzato il demonio, questa casa è ora sicura (cit.)

Una band con grande potenziale che avrebbe potuto dire ancora cose interessanti, una band che ha però scelto di seguire il vento. Demmel è stato troppo limitato, il mostruoso McClain (nonostante qualche tocco "di fino") legato, il nuovo entrato MacEachern sta al suo posto, in un angolo buio perché tutte le luci sono per Flynn, un'ora e dieci infinita di facilonerie ed auto-celebrazioni. Certo che non ci va mai bene nulla eh! L'immobilismo è noioso, il cambiamento temuto, l'evoluzione condannata.
Non mi aspetto che questo lungo ed inutile divagare sia condiviso, ma non si può nemmeno pretendere che una band sia giudicata dai soli fan no? Ci siamo anche noi di passaggio, catturati da uno, due ottimi dischi, pronti a supportare ma mai pronti ad essere delusi. Ho un'istruzione thrash e classic metal, un credo death, un cuore doom, non c'è posto per core e derivati. Vediamo se qualche vecchio "ottuso" come me è d'accordo.
Ma chi prendo in giro? Il problema sono io.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 ott 2017 alle 23:25

purtroppo continuo a trovarlo brutto

Inserito il 13 set 2015 alle 23:33

Scrivo ancora qui per risottolineare la grandezza di questo disco...dopo quasi un anno di ascolti continua a crescere, esalta, non annoia, la caratura di questo gruppo è incredibile, pazzesca...un voto sotto al 6 veramente (mi spiace dirlo) fa assolutamente ridere, ascoltate il disco con le vostre orecchie, non una sola volta ma almeno 10, non buttate via l'occasione di sentire della GRANDE musica solo dopo aver letto una recensione negativa. Grandi MH!!!!!!

Inserito il 14 nov 2014 alle 13:53

"Molti considerano l'album"Burn my eyes" - pubblicato nel 1994 dai Machine Head - uno dei più significativi del thrash metal""...insieme a Reign in blood degli Slayer,Master of puppets dei Metallica,Among the living degli Anthrax e Peace sells but who's buying ? dei Megadeth e' uno dei piu' significativi album thrash metal di tutti i tempi..."Alcune ore per vomitare,io ..eh gia' circa mezzora che ho cominciato(ah ah).Alcune frasi(da fonti sconosciute) che girano riguardo ai Machine Head : Se la loro carriera musicale fosse iniziata da Bloodstone & Diamonds sarebbe stato tutto molto piu' semplice e lineare. Nulla da eccepire sui testi delle loro canzoni che sono impegnativi e interessanti e comunque ognuno li giudica soggettivamente. Ma,se dovessimo esprimere qualche opinione sulla loro musica(e' vero..sono dei camaleonti stile i The Cult di Ian Astbury) suonano bene ma c'e' un minestrone di nu alt-metal e un suono fortemente attaccato al groove metal che semplificando- e' oriented melodic death metal. Sanno suonare ma affiancare "Burn my eyes",tra l'altro di un altro periodo, ai grandiosi capolavori del thrash metal anni '80...(uuhh )

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