ElettroCirco - Elettrocirco (Acoustic Session & First Maxi Ep)

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:78 min.

Tracklist

  1. AUTOSTRADE PERDUTE (ACOUSTIC SESSION)
  2. BIANCANEVE(ACOUSTIC SESSION)
  3. DONNA DI CREMA(ACOUSTIC SESSION)
  4. ELEMENTALE (ACOUSTIC SESSION)
  5. IL SOGNO DI PROMETEO (ACOUSTIC SESSION)
  6. LA DAMA (ACOUSTIC SESSION)
  7. LA VOGLIA (ACOUSTIC SESSION)
  8. LAIDO MAGGIO (ACOUSTIC SESSION)
  9. ONDE DEL MARE (ACOUSTIC SESSION)
  10. COME NON DETTO (ACOUSTIC SESSION)
  11. QUESTA CITTA’ (ACOUSTIC SESSION)
  12. AUTOSTRADE PERDUTE
  13. BIANCANEVE
  14. LAIDO MAGGIO
  15. ELEMENTALE
  16. MALEDIZIONE
  17. MEGLIO SMETTERE

Line up

  • Diego Tuscano: vocals
  • Daniele Iacomini: guitars, bass
  • Gianluca Chamonal: drums
  • Giancarlo Ventrice: guitars
  • Jean Fontaine: keyboards, turntables

Voto medio utenti

Di questo gruppo, gli ElettroCirco, e di un signore che si chiama Diego Tuscano, ho già parlato abbastanza diffusamente in passato su queste stesse colonne, incensando le qualità di entrambi nel combinare, attraverso uno stile abbastanza peculiare, tradizione e creatività, in un percorso musicale che intride rock, blues, soul, pop e prog di un feeling pieno e intenso, artisticamente ed emotivamente davvero avvincente e meritevole di attenzione.
Purtroppo, come spesso accade e per molte ragioni, non sempre chi “merita” ottiene ciò che gli “spetta”, e ora che la band ha sospeso sua attività, la decisione del singer aostano di recuperare il primo maxi Ep della sottovalutata formazione (e le sorprese “postume” che la riguardano non sono ancora finite …) e addizionarlo di una sessione acustica registrata nel 2010, non fa che aumentare il rammarico per un viaggio sonoro interrotto troppo presto.
Se vi erano (colpevolmente) “sfuggiti”, il mio consiglio è di emendare quanto prima il vostro animo dal “peccato di distrazione”, ricavandone un immediato alleviamento, mentre a chi condividesse con il sottoscritto il suddetto cruccio, suggerisco un tempestivo contatto soprattutto con la sezione “unplugged” del dischetto, una conferma magari “amara” ma emozionalmente straordinaria di quanto le composizioni degli ElettroCirco fossero ricche di vitalità e di attrattiva, rimaste tali anche quando esposte mediante l’essenzialità di una voce e di una chitarra.
E qui torniamo ad affrontare il tema di come si può arrivare a “toccare” nel profondo i sensi anche senza sottoporre le proprie corde vocali a estenuanti voli nelle stratosfere dell’estensione, “semplicemente” facendole vibrare nel modo “giusto”, in maniera pastosa, palpitante e appassionata, affidando poi alle sensibili sollecitazioni riservate ad un celebre cordofono il compito di integrare adeguatamente il suggestivo quadro espressivo.
Difficile non rimanere ammaliati da brani come “Autostrade perdute”, “Donna di crema”, “Elementale”, “Il sogno di Prometeo”, “La dama” e “Questa città” e l’occasione di (ri)ascoltarle offerta dall’opera in questione rafforza l’idea che questi ragazzi avrebbero meritato un destino ben diverso, per la loro innata capacità di sorprendere e affascinare tramite la scrittura e l’interpretazione di “belle canzoni”.
Sarebbe stato assai interessante vedere dove queste doti li avrebbero condotti … di solito non vado molto d’accordo con le “mode” e tuttavia in tempi di ritorni e di “reunion”, almeno per una volta, perché non sperare in un improvviso attacco di trendismo?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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