Copertina 10

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2014
Durata:53 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. THE WOLVES DIE YOUNG
  2. RUNNING LIGHTS
  3. TAKE ONE BREATH
  4. CLOUD FACTORY
  5. BLOOD
  6. WHAT DID YOU DO IN THE WAR, DAD?
  7. HALF A MARATHON MAN
  8. X MARKS THE SPOT
  9. LOVE
  10. LARGER THAN LIFE

Line up

  • Tony Kakko: vocals, keyboards
  • Tommy Portimo: drums
  • Elias Viljanen: guitar
  • Pasi Kauppinen: bass
  • Henrik Klingenberg: keyboards

Voto medio utenti

Un gruppo di ottimi musicisti che compone scientemente un disco imbarazzante come "Pariah's Child"?
Qualcosa evidentemente in me non deve andare, sono io ad essere limitato forse?

Per fortuna che qualcuno è riuscito ad aprirmi gli occhi prima di effettuarne la videorecensione...

Grazie per avermi aperto gli occhi e grazie anche ai Sonata Arctica per avermi illuminato con la loro arte.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 apr 2014 alle 18:02

Se Tony Kakko è "un cantante con una delle voci migliori degli ultimi vent'anni nel panorama metallico" allora siam messi proprio male!

Inserito il 10 apr 2014 alle 17:53

Provo a dire la mia. A me questo disco piace e anche tanto. Trovo che i Sonata abbiano dato il meglio coi primi quattro dischi (con Reckoning Night come apice assoluto) ma ho amato moltissimo anche i tre successivi, come chi ha letto le mie recensioni su questo portale, forse ricorda. Provo a fare qualche considerazione, forse un po' polemica ma pazienza: 1) trovo che sia inutile continuare a tirare in ballo i primi due album. Un gruppo ha il diritto di evolversi, di sperimentare, e poi, avessero continuato così senza mutare stile, siamo sicuri che ci avrebbero regalato roba di qualità? Personalmente dubito. I Gamma Ray, da questo punto di vista, insegnano. Gli Stratovarius Idem. 2) i Sonata fanno un genere tutto loro. Li riconosci subito. Hanno trovato un marchio di fabbrica e se lo tengono stretto. Sono arzigogolati, a volte fuori di testa, certe cose possono sembrare incoerenti. Forse qualche volta hanno esagerato e con quest'ultimo lavoro hanno iniziato un po' ad autocitare le loro cose più sperimentali. Ma sono stati abili e coraggiosi, bisogna dargliene atto. Inoltre, al netto delle critiche, i loro ultimi dischi vendono di brutto e piacciono. L'ultima volta che li vidi, durante il tour di Days Of Grays, la gente cantava a memoria tutti i pezzi nuovi. È vero che il successo di pubblico non è una garanzia (altrimenti i Coldplay sarebbero la band più grande del mondo) ma qualcosa in questo caso vorrà pur dire. Oppure i metallari si sono tutti rincitrulliti? Perché ai loro concerti ci vanno i metallari, è ancora così... 3) la recensione di Graz mi ha divertito e lui rimane un grande. Però mi ha infastidito il suo commento, dopo, quando dice più o meno: non capisco come si faccia a parlarne bene. Chi ne parla bene deve per forza avere qualche tornaconto. Beh, qui mi spiace ma sbaglia. Io non l'ho recensito per il mio giornale, sono qui a parlarne bene e la Nuclear Blast non sa nemmeno chi sono. Sinceramente gradirei che le opinioni altrui venissero rispettate. Questo disco è una schifezza? Probabilmente lo è per tutti quelli che amano esclusivamente certe sonorità e che fanno fatica a concepire altro che non sia il power metal più classico e melodico. 4) infatti, secondo me, il punto è proprio qui. Da quanto sei abituato a spaziare. Io ho sempre ascoltato tante cose diverse, tanti generi e scene diverse. Il power lo amo ancora ma dopo un po' mi stufa. Trovo sia chiuso, limitato. E per questo che non escono più dischi validi e quelli che escono sono zeppi di manierismo. Se il trademark stilistico è quello, le soluzioni che adotti alla lunga sono sempre quelle. Attenzione, non dico che si debba per forza ascoltare un sacco di generi. Ognuno fa quel che vuole. Quello che voglio dire è: chi dice che questo disco fa oggettivamente schifo è libero di pensarla così ma io credo che la sua opinione sia frutto del fatto che non riesce a concepire che un gruppo che un tempo suonava come i primi Sonata, adesso sia cambiato così tanto. Scusate la lunghezza.

Inserito il 09 apr 2014 alle 00:39

secondo me obiettivamente si salvano blood,larger than life e running lights...le altre possono piacere o non piacere... what did in the war ,dad dovrebbe essere il seguito spirituale di replica forse a molti non sono piaciute perche credevano e speravano di ascoltare canzoni con un forte carattere heavy metal...in realtà abbiamo tra le mani canzoni che per certi aspetti sono metal e per altri se ne allontanano un po' dal gen ere.

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