Copertina 4,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:17 min.

Tracklist

  1. VOICE OF HATE
  2. BLADE RUNNER
  3. BLACK GOLD
  4. SILENT APOCALYPSE

Line up

  • Simon Dawson: vocals, bass
  • Matt Dawson: guitar
  • Dan Richardson: guitar
  • Andy Hayes: drums

Voto medio utenti

Normalmente le mie recensioni, anche se ne ho fatte poche, non sono mai brevi per due motivi: il più semplice è che mi piace scrivere e il secondo è che qualunque sia il voto finale, sono fermamente convinto che questo debba essere motivato per bene e non essere un numero buttato lì senza ragione. Questo è il mio credo e disco per disco cerco di non abbandonarlo, anche se dovessi ritrovarmi tra le mani il peggior disco mai ascoltato.

Questo Intervention degli inglesi Pantheon ha seriamente rischiato di far saltare tutte le mie convinzioni e devo candidamente ammettere che mi stavo facendo prendere la mano dal forte senso di insofferenza che l'ascolto di questo disco mi ha provocato e stavo per lasciare tutto in bianco, tranne che per un numero.

Putroppo per me non riesco a essere così brutale e diretto e poi come detto poco fa scrivere è una passione e la mia coscienza non mi avrebbe perdonato un trattamento diverso da tutti gli altri per questi simpatici britannici. Però la coscienza è mia e deve fare quello che dico io, quindi siamo scesi a miti compromessi e questa recensione la farò ma a modo mio. Ecco.

I Pantheon sono inglesi, suonano heavy metal come facevano i Judas Priest e gli Angel Witch 30 e passa anni fa, il cantante ha una voce che non tollero, l'originalità è prossima allo zero, la produzione è d'altra epoca, le canzoni sono mediamente brutte, il lavoro delle chitarre è l'unica cose che salverei ma dato che probabilmente il songwriting è opera loro, non salvo neanche quello.

Come dice Peter Griffin (se non sapete chi è, cavoli vostri) 'Sapete cosa mi fa girare le balle?': questa ondata di gruppi che vuole a tutti i costi fare questo insopportabile revival del buon vecchio heavy anni 80 e suona e registra allo stesso modo di come si faceva ai tempi. Siamo nel 2013? Potete accedere a tecnologie che Steve Harris neanche immaginava? E allora usatele e non rompete più le scatole con questi finti suoni vintage e queste canzoncine da demo del 1978, usate il vostro background per innovare non per tornare indietro nel tempo, perché per qualunque cosa facciate potrei andare a pescare altri 50 gruppi che lo facevano meglio ed erano più genuini. Ho detto.
Recensione a cura di Massimiliano 'Koru' Cammarota

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.