Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:Matador Records

Tracklist

  1. KEEP YOUR EYES PEELED
  2. I SAT BY THE OCEAN
  3. THE VAMPYRE OF TIME AND MEMORY
  4. IF I HAD A TAIL
  5. MY GOD IS THE SUN
  6. KALOPSIA
  7. FAIRWEATHER FRIENDS
  8. SMOOTH SAILING
  9. I APPEAR MISSING
  10. …LIKE CLOCKWORK

Line up

  • Josh Homme: guitar, vocals
  • Troy Van Leeuven: guitar
  • Dean Fertita
  • Michael Shuman
  • Joey Castill: drums
  • Dave Grohl: drums

Voto medio utenti

Il nuovo album dei Queens of the Stone Age, a circa sei anni di distanza da “Era vulgaris”, è stato oggetto di una preparazione pubblicitaria senza precedenti. Da più di un anno sono cominciate a circolare notizie, notiziole, sussurri, indiscrezioni, centellinate per creare un senso di aspettativa sempre crescente. Alla fine sono comparsi i video animati ad opera dell’artista Boneface che ha curato anche la copertina del disco, la serie imponente delle collaborazioni ed infine il primo singolo,”My god is the sun”. Ora siamo finalmente arrivati al nocciolo della questione e possiamo dunque ascoltare il tanto atteso lavoro.
Il basso iper-saturo e la voce sonnacchiosa di Homme caratterizzano la prima traccia, “Keep your eyes peeled”, che si snoda pigramente alimentata da una corrente psycho-pop ormai caratteristica della band americana.
Lo schieramento degli ospiti è impressionante: l’immancabile Mark Lanegan ma anche il figliol prodigo Nick Oliveri; Alex Turner degli Artic Monkeys e Jake Shears dei Scissor Sisters; Trent Reznor e Brody Dalle, la signora Homme; Dave Grohl, che suona la batteria in molti brani perché Joey Castillo ha abbandonato durante le registrazioni per motivi personali, perfino un inatteso Elton John, che compare con altri in una “Fairweather friends” comunque abbastanza anonima, tenuto conto del valore dei partecipanti. La scaletta alterna canzoni più decise ad un paio di vere e proprie “ballad” malinconiche, la prima è “The vampyre of time and memory” e l’altra è la title-track. Per me meglio la seconda, ma il pubblico generalista penso preferirà la prima. Ad un pezzo di routine, “If I had a tail”, fa seguito la robusta “My god is the sun”, la quale ha tutti gli ingredienti per fare centro: la ritmica nervosa, la chitarra ispirata e soprattutto un cantato che si fa ricordare. “Kalopsia” è una canzone dall’andamento strano: parti dolcissime e sonnolente separate dal refrein rock un po’ sghembo. Nell’immediato lascia a desiderare, forse va risentita molte volte. Comunque brutto segno, per una band come i QotSA.
Prima della conclusiva “…Like clockwork” di cui si è già detto, ci sono il discreto funky robotico di “Smooth sailing” con il solismo del leader ed il coro in falsetto, ed a seguito la lunga “I appear missing” dall’atmosfera agrodolce e nebbiosa, simile alle cose più tranquille di Masters of Reality e Fatso Jetson, comunque attraversata da una certa tensione acida che la rende uno dei top dell’opera.
So che diversa gente ha già parlato di capolavoro, ed altri di solenne bufala specie in rapporto all’attesa creata. Io notoriamente non amo i giudizi estremi, troppo filtrati dalle proprie simpatie e antipatie, e dico che si tratta di un disco discreto, con alti e bassi, certamente nulla di esaltante per chi ha apprezzato la formazione fino dagli esordi. Ma oggi Homme e la sua banda sono principalmente un gruppo da vasto pubblico, come i Foo Fighter o i Nickelback, con tutto ciò che ne consegue nel bene e nel male. Forse meglio dell’album precedente, ma lontano dalla geniale brillantezza del passato.

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