Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:43 min.
Etichetta:Coroner Records

Tracklist

  1. A HALLOW TALE
  2. WOMAN IN WHITE
  3. NEVER BETRAY
  4. FAMILY PORTRAIT
  5. THROUGH THE LOOKING GLASS
  6. RETRY
  7. THE AWAKE
  8. BRAKE THE FATE
  9. A BEAUTIFUL ZOMBIE
  10. STAY AWAY FROM ME
  11. UNREAL
  12. THE END, FOR NOW...
  13. A HALLOW TALE (ORCHESTRAL VERSION)

Line up

  • Zombie Sam: guitar, bass
  • King O’Lantern: vocals
  • Patrik “The Beetlejuice”: drums

Voto medio utenti

Dopo il godibile EP uscito nel 2012, eccoci qui a giudicare il primo test sulla lunga distanza per il nostro simpatico zombie torinese. Il non-morto Sam, per l’importante occasione, decide di avvalersi dei servigi di altri due musicisti dai nomi altrettanto pittoreschi: King O’Lantern dietro il microfono e Patrick “The Beetlejuice” alla batteria. E la proposta musicale? Beh, bastano i primi istanti della convincente opener A Hallow Tale per farsi un’idea piuttosto precisa: siamo di fronte a un horror metal venato d’industrial, contraddistinto da riffoni quadrati, chorus di facile presa e atmosfere gotico-halloweeniane, ottenute grazie al sapiente lavoro delle tastiere. I fan di Rob Zombie e del Marylin Manson meno introspettivo, dunque, sono avvisati: nei 43 minuti di durata del platter troverete pane per i vostri denti!
Entrando più nello specifico, si sottolinea come l’architettura oltremodo semplice delle composizioni, così come le melodie di facile presa, contribuiscano a rendere il debut album in esame godibile sin dal primo ascolto. Simili scelte stilistiche, d’altra parte, finiscono inevitabilmente per intaccare la profondità e la longevità del platter, più adatto a contesti festaioli piuttosto che a un paziente e accurato ascolto solitario. Ma con ogni probabilità era proprio questo il fine di Zombie Sam: intrattenere e divertire con una manciata di brani in grado di evocare scenari lugubri e scanzonati al tempo stesso, tipici del Maestro Tim Burton. In termini generali, l’album è suonato, prodotto e arrangiato più che egregiamente; ciò detto alcuni pezzi sottotono, scorrendo la tracklist, si possono comunque rinvenire: citerei in tal senso la insipida Never Betray e Retry, le cui digressioni nu metal alla Limp Bizkit mi hanno lasciato piuttosto perplesso. Nota di merito, al contrario, per le ottime Family Portrait (dotata di un efficacissimo riff portante) e A Beautiful Zombie, a dir poco coinvolgente. Volendo fornire un umile suggerimento alla band, consiglierei di curare maggiormente le strofe, che in alcuni frangenti scorrono via senza lasciar eccessiva traccia, al contrario dei ritornelli, sempre azzeccati.
Mi permetto infine un augurio: come giustamente rilevato dal collega che ha curato la recensione del già citato EP d’esordio, il mercato italico non abbonda certo di band industrial horror metal. Chissà, quindi, che i nostri putrescenti amici non riescano a ritagliarsi un loro spazio…
Io credo che se lo meritino, e vi invito a conceder loro una chance!
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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