Copertina 7,5

Info

Demo
Anno di uscita:2007
Durata:18 min.

Tracklist

  1. CALL ME
  2. AN AMERICAN CHRIST
  3. ANGELS
  4. REVOLUTION DRUGS
  5. EYES

Line up

  • Richard Christ: vocals
  • Egon Lovecraft: bass, samplers
  • Mark Blaze: guitar

Voto medio utenti

Con questo “Ultraviolent messiah”, Richard Christ mette a frutto in maniera assai convincente tutta la passione che nutre per Marilyn Manson, fino ad ora espressa solamente con una tribute band denominata Posthuman.
Una dedizione che si realizza con sufficiente personalità, carisma e grande gusto compositivo, nonostante l’evidente correlazione ispirativa e una sbalorditiva affinità d’intonazione, talvolta talmente evidente da chiedersi se non ci possano essere forme di “connessione genetica” tra il nostro Richard e il “buon” Reverendo.
Superomismo, provocazione, scenari decadenti, arrangiamenti industriali e post-elettronici, condotti da una voce in continuo mutamento interpretativo, incarnano gli elementi fondamentali di un dischetto veramente ben realizzato dal punto di vista tecnico (ottima pure la registrazione) nonché molto stimolante sotto il profilo emotivo.
“Call me” dei Blondie è sempre stato uno dei miei pezzi preferiti di una certa “scena” anni ottanta e la sua riedizione in forma EBM/synth-pop realizzata dal nostro Christ è così avvincente e “ruffiana” al punto giusto da poterla far diventare, con l’adeguato supporto, un hit-single d’imponente impatto commerciale, paragonabile, fatte le debite proporzioni, a ciò che sono stati “Sweet dreams” (degli Eurythmics) e “Tainted love” (uno standard famoso soprattutto per la versione dei Soft Cell) per lo stesso Mr. Manson.
“An american christ” è un rock ‘n’ roll apocalittico, metallizzato, malvagio e martellante che conquista all’istante, “Angels” è una gemma tenebrosa, languida ed irresistibilmente adescante, mentre in “Revolution drugs” chitarre sature, basi campionate e un cantato pregno di perversione tornano a mostrare una maggiore “fisicità” e “Eyes” chiude il Cd dimostrativo con un’esecuzione che alterna durezze proto-industrial ad un refrain e loops vocali ad elevato coefficiente d’assimilazione.
Diciotto minuti di musica in cui Richard Christ e i suoi preziosi collaboratori (Egon Lovecraft e Mark Blaze) dichiarano senza imbarazzo i propri numi tutelari e lo fanno con una perizia e un’autorità sicuramente non ordinarie, regalando a tutti i sostenitori di questi suoni, ed è quello che probabilmente conta di più, un’esperienza davvero coinvolgente.
Una (auto)produzione brillante, insomma, per un personaggio che, con un pizzico d’indispensabile fortuna, ha tutte le carte in regola per un futuro di considerevole “visibilità”.

Contatti: Email: twiggy_ramirez@libero.it - Web Site: www.richardchrist.net
Recensione a cura di Marco Aimasso

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