Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:55 min.
Etichetta:AFM Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. TALES OF THE WEIRD
  2. DAY OF JUDGEMENT
  3. BRUTALIZED
  4. FRAGILE ALLIANCE
  5. ESCALATION
  6. BRAINWASHED
  7. SLASHDEAD
  8. ZEITGEIST
  9. THE DOWNWARD SPIRAL
  10. A LIGHT IN THE BLACK (RAINBOW COVER)

Line up

  • Charly Steinhauer: vocals, guitars
  • Christian Muenzner: guitars
  • Daniel Buld: drums
  • Olly Keller: bass

Voto medio utenti

Inossidabili Paradox, contro tutto e tutti, contro le avversità del destino, contro un pubblico che li considera già poco in Germania e praticamente zero nel resto del mondo, una delle band più sfortunate dell'universo metal e non, che dopo il comeback del 2008 a titolo "Electrify" ha ripreso una certa stabilità, visto che in breve tempo sono arrivati "Riot Squad" l'anno successivo e finalmente questo "Tales of the Weird" uscito sempre per AFM Records negli ultimissimi giorni del 2012 e che viene recensito solo oggi su Metal.it perchè noi siamo una webzine sempre sul pezzo.

La formula non è cambiata di una virgola, siamo sempre di fronte ad una sorta di power thrash a stelle e strisce combinato con un'ovvia matrice teutonica, fate conto di ascoltare i Rage mischiati con un gruppo a caso non di primissima fascia della Bay Area di metà anni '80: purtroppo per i Paradox anche i problemi non sono cambiati di una virgola, la loro proposta è sempre valida (ma non eccezionale) ma ci vogliono tanti, troppi ascolti per assimilare tutte le loro costruzioni, i loro stop & go, i loro cambi di tempo, e nell'epoca degli mp3 e del disco già vecchio appena uscito perchè ce ne sono altri da dover scaricare in fretta e furia allora "Tales of the Weird" non riesce decisamente a conquistare lo spazio che meriterebbe.

Per onestà va anche detto che questo loro sesto album sintetizza fedelmente, come sempre d'altronde, la loro carriera fatta di ampie sufficienze, di buone canzoni, di ottime intenzioni e sprazzi ma nulla più, nulla che riesca davvero ad incidere e durare a lungo nel tempo.

Insomma, il solito decente/carino disco dei Paradox che però non cambia la vita manco un po': da avere solo se siete fan accaniti di questa band, ma visto che per leggere questa recensioni siete probabilmente italiani la cosa non dovrebbe riguardarvi assolutamente.

Al prossimo disco, cari vecchi inossidabili Paradox!
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 mag 2013 alle 09:01

si..la penso come il Graz....

Inserito il 24 mag 2013 alle 01:34

al contrario, ho avuto fin troppo tempo... :D cmq a me onestamente non riescono a convincere più di così, se vedi ho scritto praticamente le stesse cose di electrify, ma sono lieto di vedere che c'è qualcuno che li apprezza in modo particolare! secondo me sono una band valida ma come altre millemila, "carina" e nulla più

Inserito il 23 mag 2013 alle 15:50

Mmmhh, non è che visto il ritardo la recensione è stata fatta in modo un po' sbrigativo?....Comunque per me è un album davvero convincente, forse la produzione avrebbe potuto essere ancora più incisiva!

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