Copertina 8

Info

Anno di uscita:2011
Durata:49 min.
Etichetta:EMI

Tracklist

  1. GRIPING PORTENTOUS
  2. ANXIETY FOUND SHAPE IN CONTRADICTIONS – ACT II. DELUSION
  3. ANXIETY FOUND SHAPE IN CONTRADICTIONS – ACT III. THE FINAL RELIEF
  4. BITTER BOUNDARY
  5. BOOKS FOR THE DYSLEXIC
  6. ORCHITIS
  7. RINGSIDE SEAT
  8. ÁLOMTÉGLA
  9. MILES AWAY
  10. BETWEEN HEAVEN AND HER
  11. GAY RODEO

Line up

  • Csongor Bálint: vocals, guitars
  • Tilk Máté: vocals
  • Reich Tamás: guitars
  • Horváth Attila: guitars
  • Anga-Kis Miklós: bass
  • Rékasi Attila: drums
  • Cséri Zoltán: piano, keyboards

Voto medio utenti

Se in passato l'ascolto del loro secondo album, "Stuck Progress to Moon" (prima e dopo hanno realizzato rispettivamente "Sanity Has Left the Building" e l'EP "Contradictions") mi aveva già favorevolmente colpito, ora con questo "Bookmarks" gli ungheresi Subscribe finiscono con l'entusiasmarmi.

Lo fanno subito, sin dal primo approccio, poi con ripetuti ascolti la soddisfazione continua a salire, ma resta pur sempre difficoltoso tentare di descrivere quel melting pot sonoro su cui nascono, crescono e si evolvono le varie canzoni che fanno parte dell'album, e che sembra toccare la propria apoteosi nella conclusiva "Gay Rodeo", un brano dove i Subscribe non si fanno davvero mancare nulla.
Soluzioni Hardcore, Metal, Jazz, Rap, Reggae e Funk si mischiano e fondono tra loro, schizofreniche seppur mai caotiche o scombinate, ed alla resa dei conti le singole canzoni funzionano, ognuna con una propria identità, che siano una "Anxiety Found Shape in Contradictions - Act II Delusion" marchiata delle atmosfere Brutal, le melodie catchy che fanno capolino lungo "Bitter Boundary", l'attacco all'antrace di "Orchitis", il pianoforte nella delicata "Miles Away" oppure gli scatti di "Between Heaven and Her", altro brano consigliatissimo per chi volesse provare ad avvicinarsi ai Subscribe e che raccoglie - stravolgendola - l'eredita dei migliori Faith No More.
E se è innegabile che alcuni dei principali punti di riferimento accostabili ai Subscribe non possano che essere rappresentati dai System Of A Down e dai Rage Against The Machine, lo è altrettanto riconoscere che il risultato finale, inclusa l'ottima registrazione, sia tutto merito di questi sette ragazzi.

Difficile trovare dei difetti a "Bookmarks", ma lo è anche indicarne gli aspetti vincenti, tuttavia dovendo indicarne almeno uno, punterei tutto sulle sue linee vocali, tanto per come sono state pensate quanto per come le hanno poi messe in atto.

E se non bastasse la qualità delle canzoni, il tutto ci viene presentato in un elegante digipack formato A5 che contiene anche un secondo dischetto, un DVD con un sacco di video, tra making of... , riprese in sala prove e dal vivo.

Come già li descrissi: spiazzanti ed ingannevoli ...
E pure molto bravi.

Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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