Night Ranger - 24 Strings and a Drummer – Live and Acoustic

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:65 min.
Etichetta:Frontiers Records
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. THIS BOY NEEDS TO ROCK
  2. WHEN YOU CLOSE YOUR EYES
  3. SING ME AWAY
  4. GROWIN' UP IN CALIFORNIA
  5. THE SECRET OF MY SUCCESS
  6. SENTIMENTAL STREET
  7. FOUR IN THE MORNING
  8. LET HIM RUN / GOODBYE
  9. FOREVER ALL OVER AGAIN
  10. DON’T TELL ME YOU LOVE ME
  11. SISTER CHRISTIAN
  12. (YOU CAN STILL) ROCK IN AMERICA
  13. BOYS OF SUMMER (BONUS TRACK)

Line up

  • Jack Blades: vocals, guitar, bass
  • Kelly Keagy: vocals, drums, percussion
  • Brad Gillis: guitars, backing vocals
  • Joel Hoekstra: guitars, 12 string guitar, backing vocals
  • Eric Levy: keyboards, backing vocals

Voto medio utenti

Premesso che molte delle melodie contenute in questo disco mi emozionerebbero addirittura se riprodotte con “pettine e carta velina”, e questo per quanto esse hanno significato nella mia “storia” di appassionato di rock melodico, vi prego di credermi quando affermo che “24 Strings and a drummer – Live and acoustic”, è molto di più che un divertissement acustico offerto dai favolosi Night Ranger ad una porzione selezionata del loro affezionato pubblico per celebrare i trent’anni di carriera.
In quest’album (che esce con Dvd allegato, assente nella versione promozionale esaminata) troverete, oltre alla prevedibile perfezione esecutiva (esplicitata come di consueto in sontuosi funambolismi chitarristici, impasti vocali impeccabili e qui addizionata di spettacolari variazioni strumentali … vedasi, ad esempio, l’introduzione pianistica della magnifica “Sentimental street” …), il buon gusto di rendere sufficientemente “particolari” e appetibili, senza stravolgimenti, canzoni molto spesso memorabili, unito all’entusiasmo e alla complicità di una formazione che sembra attraversare una sorta di “seconda giovinezza” melodica, restaurata con la “solare” disinvoltura di “Somewhere in California”, in grado di cancellare con un colpo di spugna le “ombre”, per certi versi pur apprezzabili, di “Hole in the sun”.
Assestati sui tre pilastri storici Blades / Keagy / Gillis, con il supporto ormai consolidato degli affidabili e preziosi puntelli Hoekstra / Levy, gli inossidabili AOR Gods statunitensi sciorinano una dopo l’altra le perle del loro impressionante repertorio, inattaccabile pure in questa selezione a “spine staccate”, in cui le citazioni si sprecano, dove anche un pezzo oscuro come “Forever all over again” sfoggia tutta la sua sensibilità e la recente “Growin' up in California” contagia istantaneamente seppur priva di una suppletiva stimolazione elettrica, confermando appieno tutto il suo notevole valore artistico.
E poi che dire dell’ardore di “This boy needs to rock” e "Sing me away”, della passionalità rootsy di “When you close your eyes” o di una “The secret of my success”, trasformata per l’occasione in un’ammaliante serie di vibranti pulsazioni acustiche? Pochissimo, in realtà, che non sia già noto tra i fans del gruppo, i quali sono certo avranno ancora meno bisogno di “rassicurazioni” quando si tratta della già citata “Sentimental street”, di “Four in the morning”, del delizioso mash-up “Let him run / Goodbye”, dell’incalzante “Don’t tell me you love me” e dell’esuberante “(You can still) rock in America” (entrambe da proporre con cautela ai chitarristi “in erba” … potrebbe cagionare improvvisi e difficilmente recuperabili attacchi di frustrazione …) o ancora dell’immortale “Sister Christian”, tutta “roba” capace d’infondere squassanti brividi d’emozione in qualunque trascrizione, almeno se a interpretarla c’è chi conosce nei suoi più reconditi anfratti una materia tanto appassionante e toccante.
Lo stesso tipo di padronanza, in fondo, che i nostri applicano a “Boys of summer “ la cover di Don Henley proposta come bonus track … persino ad un pezzo popolare come questo, già diffusamente celebrato (The Hooters, The Ataris, …), i Night Ranger riescono a conferire quel quid di carisma e vitalità in grado di assicurare godibilità all’operazione e allontanare i sospetti di una scelta “troppo facile” e “marpiona”.
Ovviamente la destinazione più probabile di “24 Strings and a drummer – Live and acoustic” è la discoteca degli estimatori del gruppo, ma sono altresì abbastanza convinto che anche qualche musicofilo più “generico” potrebbe trovare motivi di soddisfazione tra questi “puri” solchi digitali. Tutto sta a “provare” …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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