Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:15 min.
Etichetta:Jair Records

Tracklist

  1. MOMENTI D'AGITAZIONE
  2. N.G.C.
  3. KEFIE E SANGUE
  4. ZONALOUD

Line up

  • Cesiro Rossi: vocals
  • Dario D'Annunzio: guitars
  • Lorenzo D'Annunzio: bass
  • Giuseppe Ciampagna: drums

Voto medio utenti

Gli Zonaloud si sono formati a fine 2001 grazie alla fusione di due band dedite a generi come il metal core e il crossover, chiamate rispettivamente Bug Eyed Minni e Raid Sonoro. Nel corso dell'anno successivo il gruppo ha fatto uscire un demo dal titolo "Donde estan" ed ha avuto modo di esibirsi spesso dal vivo, ma nel dicembre 2002 si è sciolto per poi riformarsi nuovamente a distanza di alcuni mesi. Nonostante questo rallentamento il quartetto ha ripreso le proprie attività con ancora più convinzione, decidendo di riarrangiare il vecchio materiale e di comporne di nuovo. Il risultato di tutto ciò è il mcd "Quello che vedi", un lavoro composto da quattro tracce esplosive e dirette, caratterizzate da un sound dinamico e potente e da vocals aggressive, che non cedono mai al compromesso della melodia e si mantengono più o meno sugli stessi livelli in ognuno degli episodi presenti. Musicalmente gli Zonaloud mi sembrano una versione molto più metal e moderna dei Rage Against The Machine e devo dire che la loro scelta di cantare in italiano si è dimostrata efficacissima, tanto da farmi pensare che una versione in inglese dei loro brani avrebbe potuto addirittura penalizzare questi ultimi, facendoli forse sembrare meno originali di quanto invece non siano. Buona la prova del cantante, da apprezzare soprattutto per ciò che riguarda l'aspetto interpretativo, ma si può affermare lo stesso anche a proposito della compattezza strutturale delle singole canzoni, indicativa del fatto che la band ha buone intuizioni in fase compositiva ed ha raggiunto una ragguardevole maturità. Non ho idea di cosa abbia potuto causare il loro scioglimento di due anni fa, ma a quanto pare deve avergli in qualche modo giovato se li ha portati a realizzare un lavoro di questo genere, che tra l'altro non fa che riconfermare l'ottimo stato di salute della scena crossover di casa nostra, sempre più ricca di formazioni con parecchie cose interessanti da dire...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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