Copertina 8

Info

Anno di uscita:2002
Durata:63 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. FLY
  2. WORLD ON FIRE
  3. LADY BABYLON
  4. TAKING CONTROL
  5. UP TO YOU
  6. BETWEEN TWO MIRRORS
  7. GARDEN OF PAIN
  8. THROUGH THE ENDLESS NIGHT
  9. TROUBLE IN PARADISE
  10. CROSSFIRE
  11. THE CRIMINAL
  12. HOLD ON (TO OUR LOVE)

Line up

  • Mark Boals: vocals, bass
  • Tony Macalpine: guitars
  • Chris Brooks: guitars
  • Neil Citron: guitars
  • Jeff Kollman: guitars
  • Erik Norlander: keyboards
  • Vinny Appice: drums
  • Virgil Donati: drums

Voto medio utenti

Sinceramente non serbavo un bel ricordo di Mark Boals. Correva l'anno duemilauno, il ventidue maggio per la precisione, e sua maestà chitarristica Yngwie Malmsteen, dopo l'ennesima litigata con l'ennesimo cantante di turno (leggasi Jorn Lande), aveva richiamato alla corte in fretta e furia lo sventurato Mark Boals, dopo avergli dato il benservito all'indomani della registrazione di "War To End All Wars". Risultato: quarantamila delle vecchie lirette buttate al vento... Una band alla sbando, Mark evidente preda dei fumi dell'alcool ed Yngwie... Beh, Yngwie e basta. Non c'è male come inizio, per essere la prima volta che sento cantare il nostro. Mettendo momentaneamente da parte la sua nutrita ed ottima discografia solista (il debutto "Ignition" del novantotto, seguito da "Ring Of Fire", uscito nel duemila, più gli album filo-malmsteeniani con la band Ring Of Fire), qui sono solo due le parole che si possono spendere per descrivere "Edge Of The World": semplicemente stupendo. Ero già stato stuzzicato dalla prestazione di Boals nella rock opera GENIUS (dovete assolutamente avere quel disco!), ma qui l'abile cantante si supera dando vita ad un ottimo platter di hard rock, quello vero, sapientemente spruzzato di tocchi progressive ad opera di Erik "prezzemolo" Norlander. Direi che proprio le tastiere di Norlander sono l'asso nella manica di "Edge Of The World": le sue abili orchestrazioni, sospese fra il progressivo ed il neoclassico, conferiscono ai pezzi quella sensazione di pomposità e marzialità che ben si sposa con la voce stentorea e potente di Boals, tutto questo senza smorzare quella aggressività chitarristica, che a mio avviso dev'essere patrimonio genetico di ogni album hard rock degno di questo nome. Il mid tempo è assoluto dominatore ed è proprio su questi ritmi che la voce di Mark si eleva verso picchi pregevolissimi, dando dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di essere un vocalist di razza. Fra i pezzi più belli si segnalano "Through The Endless Night", una classica cavalcata hard rockeggiante, "Lady Of Babylon", dove le tastiere di Norlander si producono in un bellissimo break centrale, la ruggente "Taking Control", e qui lo stuolo di chitarristi-monstre presenti nel cast ha modo di esibire le proprie qualità, "Up To You", dotata di un inizio soffice che poi si tramuta in una ballad pie3na di groove ed ottimi soli di chitarra. Potrei continuare elencandovi altri brani, ma non mi stancherò mai di ripeterlo, non amo particolarmente queste pratiche, ed i dischi belli o brutti che siano (a maggior ragione se di valore, come in questo caso), vanno gustati (o rigettati) nella loro completezza. A fare il paio con le ottime songs c'è, come si conviene in queste occasioni, un cast di musicisti davvero spettacolare, ne cito solo alcuni : Tony Macalpine, Erik Norlander, Vinny Appice, Virgil "Io dormo sul drum-kit" Donati. Sapete come mai dischi come questo mi fanno impazzire? Perchè ti riappacificano con la musica, e quando è il cuore a guidare la mano sullo strumento ed a trasmettere gli impulsi al cervello, e non il contrario, il risultato è garantito.
Ora, con questo disco, credo e spero, che Mark Boals non sarà più soltanto colui che ha cantato sul terzo disco di Malmsteen...
Recensione a cura di Andrea 'Spider' Brunazzo

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