Il nome di La Morte Viene Dallo Spazio (Death Comes From Space) è preso da un b-movie di fantascienza italiano di fine anni '50. L'odissea cinematografica di questo ensemble di suoni è come se Argento, Fulci e Bava facessero acidi con Magma e Jodorowsky. Un solido distacco da qualsiasi cosa ascolterete in questo momento, i viaggi in forma libera de La Morte Viene Dallo Spazio vi lasciano in un territorio astrale sconosciuto e vi cuociono il cervello.

Composto da un gruppo aperto di musicisti, il quintetto italiano combina sapori di scale mediorientali, droning theremin e chitarre. Gli elementi frenetici, progressivi e astratti del loro flautista aprono le porte cosmiche come Jethro Tull in un incubo giallo. Il primo album, "Sky Over Giza", pubblicato nel 2018 da Bloodrock Records e Debemur Morti Productions, è un paesaggio sonoro carico di synth pieno di misticismo antico e apparizioni aliene che ha guadagnato loro un seguito rabbioso in Italia - il loro paese natale - e oltre.

Il secondo album de La Morte Viene Dallo Spazio su Svart Records, "Trivial Visions", è un'esperienza del tutto unica. Un ascolto coinvolgente in una confluenza di suoni e atmosfere rituali che creano un effetto vibrante e ipnotico con cenni al black metal e alle estremità estreme dello spettro sonoro. Questo materiale vivido, sognante e cosmico trasferirà l'ascoltatore in vaste dimensioni sonore dove si potrebbe facilmente perdere la via del ritorno alla realtà.