Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:120 min.
Etichetta:Escape Music
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. SEARCH GOES ON (NEW TRACK)
  2. TOO SAD TO CRY
  3. WHAT EVER GETS YOU THROUGH THE NIGHT
  4. A LEAP IN THE DARK
  5. CITY OF LIGHTS
  6. VOODOO EYES
  7. WIDE OPEN
  8. CASTLES IN THE SAND
  9. THE FALL (PREVIOUSLY UNRELEASED)
  10. THESE ARE THE DAYS (PREVIOUSLY UNRELEASED)
  11. WHEN ANGELS CALL
  12. MAGAZINE
  13. A MAN I'LL NEVER BE (PREVIOUSLY UNRELEASED)
  14. BEST IS YET TO COME
  15. WHERE EVER YOU WANT ME
  16. ELENA
  17. STRANGER IN THIS CITY (PREVIOUSLY UNRELEASED)
  18. EYES WIDE OPEN
  19. WHERE THE PIECES FALL
  20. I BELIEVE (PREVIOUSLY UNRELEASED)
  21. WAY OF THE BUFFALO
  22. ONE LOVE
  23. THE MAN IN THE IRON MASK
  24. STARING DOWN THE GUN
  25. I COUNT THE DAYS
  26. LONG LONG WAY FROM HOME (PREVIOUSLY UNRELEASED)

Line up

  • Chris Ousey: vocals
  • Steve Morris: guitar, bass, keyboards
  • Steve Gibson: drums
  • Steve Millington: keyboards
  • Chris Childs: bass
  • Harry James: drums
  • Steve Overland: backing vocals
  • Gary Sharpe: guitars
  • Phil Brown: bass
  • Tim A. Duncan: bass
  • Chris Lloyd: keyboards
  • Kenny Loney: guitars
  • Dave Hopia: bass
  • Tim Hewitt: bass
  • Frank Baker: drums
  • Fredrik Oscarsson: drums

Voto medio utenti

“Travelling through time” è una sontuosa retrospettiva (rimasterizzata!) dell’opera forse un po’ sottovalutata degli Heartland, eccellenti interpreti della migliore scuola di British Adult Oriented Rock, con alle spalle ormai una carriera importante e di notevole valore, a dispetto di qualche “distratto” ammiratore del genere che non sempre riserva il giusto interesse per le loro fatiche discografiche.
Un esordio su major (licenziato dall’A&M Records, qui purtroppo non rappresentato) accolto con entusiasmo dalla “comunità melodica”, tante belle speranze e le capacità evidenti di artisti che non si affacciavano alla ribalta del business musicale come sprovveduti (Ousey aveva già maturato un discreto curriculum come musicista, produttore e discografico) non furono comunque sufficienti ad affrontare adeguatamente la volubilità e la superficialità di un mercato probabilmente più “grande” di loro.
Accasarsi con l’Escape Music, etichetta davvero appassionata, competente, attenta al talento e alla cura dei suoi protetti, si rivelò un’ottima scelta per il gruppo inglese (che nel frattempo aveva subito alcuni avvicendamenti, con l’ingresso del fondamentale Steve Morris), dando vita ad un sodalizio durevole e pure abbastanza fortunato, che a questo punto, evidentemente, sentiva il bisogno di una sorta di bilancio “d’esercizio”.
Ventisei canzoni, tra cui una completamente nuova (la vivace “Search goes on”, scritta da Morris con l’ausilio di Steve Overland, impegnato anche nelle backing vocals … praticamente un pezzo degli straordinari Shadowman) e altri sei inediti (o quasi … la pregevole cover dei Foreigner , “Long, long way from home”, in realtà, dovrebbe essere la stessa già utilizzata nella “oscura” raccolta “Escape millenium collection 2” e nella versione giapponese dell’albo “Tribute to Foreigner”, così come la palpitante rilettura della strepitosa ballata dei Boston “A man I'll never be” è verosimilmente la medesima che aveva rappresentato nel 2002 la bonus-track nell’edizione nipponica dell’analogo “Tribute to Boston” e “I believe” ricopriva la stessa funzione in “Communication down”) costituiscono gli elementi esemplificativi di un resoconto sicuramente proficuo, abbastanza minuzioso ed esaustivo dello stile degli Heartland, capace di coniugare la tradizionale grinta dell’hard con un sound magniloquente, levigato e sofisticato, in un coacervo di rock, soul, blues e AOR, consegnandoli al pubblico degli appassionati come degni eredi di Deep Purple, Bad Company, Foreigner e Whitesnake, fomentati dalla classe cristallina di un chitarrista ispirato e sensibile e di un vocalist che rifulge di luce propria pur nella ricca dotazione di strepitosi modelli timbrici (Rodgers, Gramm, Bolton, Coverdale, Waite …).
Il consumato collezionista, che nei brani nuovi (tutto materiale di prim’ordine, per la cronaca) troverà ampi motivi di soddisfazione e considerevoli conferme, o chi desideri accostarsi al gruppo per la prima volta, rimediando, così, ad una rilevante “lacuna” nella sua formazione musicale, possono affidarsi tranquillamente a questo “Travelling through time”, nella speranza che sia utile anche a rilanciare le quotazioni future di un’ottima band che merita senz’altro un posticino d’onore accanto ai vari FM, Magnum, Strangeways e Dare.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.