Copertina 8,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile
Etichetta:Inside Out Music

Tracklist

  1. THE PLATFORM
  2. AND THE STONE SAID: IF I COULD SPEAK
  3. TIGHROPE
  4. GREEN WAVES
  5. OUTSIDE/INSIDE
  6. AKAKABOTU
  7. WITHOUT SAYING ANYTHING (FEAT VENTRILOQUIST)

Line up

  • Rikard Sjöblom: vocals, guitars, keys
  • David Zackrisson: guitars
  • Robert Hansen: bass
  • Magnus Östgren: drums

Voto medio utenti

Dopo le amare vicende della SPV e la cancellazione della partecipazione al Progressive Nation Tour insieme a Dream Theater e Opeth, gli svedesi Beardfish tornano in grande stile sul mercato con il nuovo album Mammoth.

Rikard Sjöblom aveva recentemente parlato di un disco molto più aggressivo dei precedenti, che avrebbe potuto anche sconfinare nel metal. Ebbene, in alcuni frangenti (come in Green Waves) l’intenzione si sente, ma non fa altro che aggiungere elementi nuovi al sound della band, che non viene però stravolto e continua a rimanere saldamente ancorato alla lezione impartita anni fa da gruppi come Genesis, Yes, Gentle Giant e tanti altri (tra cui sono convinto ci siano anche parecchi protagonisti del prog italiano, anche se nessuno li cita mai). Proprio per questo, in passato in molti hanno accusato i Beardfish di scopiazzare qua e là senza personalità. Se devo essere sincero, non la penso assolutamente così: certo, hanno attinto a piene mani dal prezioso passato del progressive rock, ma sfido chiunque ad ascoltarsi la discografia di uno qualsiasi dei gruppi citati in precedenza e poi mettersi a scrivere un album di questo livello.

Per il resto, i Beardfish sono ormai una realtà consolidata e si dimostrano all’altezza della propria fama: i 7 pezzi che compongono il lavoro rappresentano ognuno un mondo fatto di colori fantastici ed emozioni oniriche, un viaggio incredibile carico di pathos e suonato divinamente. Tra i pezzi più riusciti, la suite And The Stone Said: If I Could Speak e la conclusiva Without Saying Anything (feat. Ventiloquist), che da sole valgono il prezzo del disco e una buona mezz’oretta di godimento puro.

Riservato ai progster più intransigenti e più legati al sound dei padri fondatori del genere. Per gli altri, difficile dire quanto possa piacere. Certo, se avete voglia di aprire un po’ i vostri orizzonti metallosi potrebbe essere una bella idea partire da un prodotto di ottimo livello come questo. Da parte mia, promosso a pieni voti e candidato tra i top album dell’anno.
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 apr 2011 alle 16:10

Mammoth, disco amato/odiato (almeno a giudicare i giudizi su web).....personalmente mi pongo a metà tra chi lo giudica una ciofeca e chi grida al capolavoro. Un buon disco, ma troppo conservatore. Le qualità ci sono ma manca il coraggio di proporre soluzioni che non rientrino nei canoni del genere. Promossi ma con qualche riserva.

Inserito il 07 apr 2011 alle 17:10

Discone, confermo.

Inserito il 07 apr 2011 alle 15:08

Top album dell'anno? Addirittura! Sentirò sul tubo prima di tutto

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