Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:31 min.
Etichetta:Candlelight

Tracklist

  1. AVATAR OF INNOCENCE
  2. URSA MAJOR (1998 REVISITED)
  3. WHEN HUMAN COMPOST STAINS ALL EARTH AND REPELS THE MESSENGERS OF LOVE
  4. CHAOS CRAWLS BACK
  5. EARTH AND LYE
  6. WE WHO MOVE WITH THE GRAVEN WORMS
  7. BURY THE ILL FLOCK
  8. REFUSE TO KILL THE SAME WAY TWICE
  9. OBSIDIAN FLAKES
  10. LAST WORDS AND WARNING SIGNS
  11. JARACACA
  12. TORCHES
  13. NIGHT OF MORBID PSYCHO
  14. GERMINATE THE REAPER SEED
  15. STARVE, BEG & DIE A.K.A. FUCK YOU KILL ME

Line up

  • Joe Horvath - Vocals
  • Jason Andrews - Guitar
  • Drew Haritan - Bass
  • Matt Francis - Drums

Voto medio utenti

Quando in copertina campeggiano teschi e nomi illeggibili, non si prospetta mai nulla di buono. O forse sì, dipende dai punti di vista. Giunti ormai al quarto album, i Circle Of Dead Children si presentano alle nostre orecchie come una ferocissima macchina sputa-grindcore in grado di annichilire chi ascolta sotto scariche di blast beat e grugniti animaleschi. Tuttavia, a dispetto di quanto potreste pensare, il gruppo una volta inserita la quinta non si limita a tenere il piede calcato a tavoletta sull'acceleratore, ma gioca con tempi più lenti e cupi, dove breakdown possenti spezzano l'andatura sfrenata dei brani, e mostra una certa venatura death metal nella musica dei Circle Of Dead Children. A brani se vogliamo articolati come le conclusive "Germinate The Reaper Seed" (a tratti quasi depressive black) e "Starve, Beg And Die aka Fuck You Kill Me" fanno da contraltare vere e proprie mazzate grindcore no compromise, che nel giro di un minuto e mezzo/due scatenano la loro furiae fanno tabula rasa di quanto intralci il loro cammino, durante le quali la band fa emergere il suo lato più estremo.
La band da prova di saper gestire in maniera abile i momenti più cattivi e quelli più cadenzati e ragionati, anche se (com'è ovvio che sia per ogni band che si cimenta in questo genere) i ritmi serrati sono quelli che trovano maggiore spazio in questo "Psalm Of The Grand Destroyer". La palla passa quindi a voi lettori: se il grindcore è il vostro pane quotidiano siamo sicuri che questo disco vi farà trascorrere una mezz'oretta di buon livello; se invece la melodia è ancora una componente fondamentale nella vostra concezione di musica, allora evitate i Circle Of Dead Children se volete conservare la vostra integrità mentale.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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