Copertina 6

Info

Anno di uscita:2010
Durata:48 min.
Etichetta:Sweet Poison Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. WITH NO ILLUSIONS (I’M BACK) 3.29
  2. BREAKIN IS GOOD 3.55
  3. CALL YOU 6.38
  4. THE OTHER SIDE 4.09
  5. BLIND EYES 5.18
  6. TAKE ME AWAY 3.48
  7. DEATH IS NOT THE END 0.59
  8. ALL I SAID 2.39
  9. ‘TILL THE END OF ALL TIMES 2.51
  10. NO NEED TO DEFY 5.01 (BONUS TRACK)
  11. ‘TILL OUR NEXT LIFE 5.41 (BONUS TRACK)
  12. UDE ME BABY 3.46 (BONUS TRACK)

Line up

  • Matt Dean Brownstone: vocals /guitars
  • Joseph Lazzaris: guitars
  • Alice Divine: bass
  • Remo Thunder: drums

Voto medio utenti

Nonostante l’orribile copertina, come si fa a non amare un album che inizia con il singer che urla con tutto il fiato un bel “Fuck you”??? Se poi, una volta iniziato, il pezzo conferma questa buona impressione, tanto meglio, ed effettivamente “With no illusion (I’m back)” è un ottimo brano di street rock alla Guns (forse anche un po’ troppo Guns, ma vabbè…). E un ottimo riff, molto ruffiano, introduce “Breaking is good”, e mette di nuovo in evidenza degli ottimi chitarroni e la voce di Matt Dean Brownstone, e non ci vuole un genio a capire, già dal nick e dal timbro usato, a chi faccia il verso il palestrato singer bellunese (non capisco perché sul loro MySpace c’è scritto Germany, visto che sono veneti… misteri della geografia…). La band ha un buon sound, grezzo ma di gusto, e in più di un’occasione mi hanno ricordato i nostrani The Bulletz (R.I.P.) per la capacità di risultare al tempo stesso potenti ma anche melodici. “Call you”, invece, ha i toni un po’ più cupi, e segna anche la linea di confine tra l’ottima prima parte dell’album, e il resto, decisamente non a livello. Cosa succede? Succede che non so per quale strano motivo, tutti i buoni propositi dell’inizio si perdono, ma non solo, il gruppo cambia quasi radicalmente sound, e dal rock irriverente dei primi due brani andiamo a finire prima ad una sorta di rock decadente e poi ad una specie di metal scialbo, con brani che perdono buona parte della carica sfacciata che mi aveva entusiasmato fin’ora. L’unica spiegazione che riesco a darmi è che i brani non siano stati composti tutti nello stesso periodo e che qualcosa sia cambiato in seno al gruppo a livello stilistico, e purtroppo questo si sente. A partire proprio dalla voce, che se nei primi brani risulta strafottente e pungente, poi diventa sforzata e quasi fastidiosa, con un tono quasi epico che non c’entra nulla con il resto. Evidentemente il singer è convinto di essere una specie di portento, in grado di fare strani vocalizzi, ma vi assicuro che così non è… Sentite “’till the end of all time” o le prime due bonus track e sicuramente penserete di stare ascoltando un’altra band… Per fortuna la conclusiva “Use me baby” riporta il tutto in carreggiata, e c’è una sorta di chiusura del cerchio con il ritorno alle sonorità dei primi due brani. Insomma, un album diviso a metà, in tutti i sensi, sia stilisticamente che qualitativamente. Se è vera la mia ipotesi sul fatto che la band ha composto le canzoni in periodi differenti, spero che quelli più rockeggianti siano anche i più recenti, perché vuol dire che anche i prossimi saranno così, e quindi ci si può aspettare un nuovo disco decisamente più omogeneo e interessante di questo. Se così non fosse, non vedo un futuro molto roseo per i Double Cross. Chi vivrà vedrà…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 mag 2010 alle 21:14

Ciao, sono Matt dei Double Cross. Visto l'importanza del sito voglio commentare personalmente la recensione: è estremamente frustrante cercare di fare un disco pensando NON di incasellarlo in questo o quel genere (come tanti critici ansimano da sempre di fare) ma semplicemente pensando di fare belle canzoni. Questa recensione è la prova lampante di questo concetto. A noi non interessa fare "il disco hard rock", il disco "street metal" o il disco street launge power dark rock". A noi interessa SOLO fare belle canzoni. E se le prendi una ad una secondo me l'obiettivo non è stato mancato.Frustrante è vedere che il critico pensa che perchè una canzone è diversa dall'altra vuol dire che sono state scritte in periodo distanti o perchè magari è stato lasciato dalla morosa o altre amenità. Questi sono i pensieri di persone che non vedono al di là del proprio naso. Se tutto il disco avesse suonato come le prime due canzoni secondo me sarebbe stato povero. Abbiamo fatto vedere un lato della band, punto.Poi puoi vederla come vuoi, le canzoni sono molto diverse tra loro, ma l'energia, che è la cosa più importante, non manca nemmeno dopo. Ma se non suona secondo i vostri canoni scolastici e miopi non va bene. Voi e i vostri stereotipi triti e ritriti. Il metal e il rock sono stati abbandonati dal grande pubblico anche per colpa di questo modo di vedere le cose settoriale e schematico. Per quanto riguarda il sound che cambia anche questa è un'enorme scemata perchè ti garantisco che il sound di tutti gli strumenti è lo stesso dalla prima all'ultima canzone, a parte le ultime tre che vengono dal primo disco e che hanno per forza di cose un sound diverso (altri strumenti). Per quanto riguarda la voce posso dirti che anche lì hai sbagliato in pieno il giudizio, perchè se ci sono delle voci "sforzate o innaturali" sono proprio quelle delle prime due canzoni, lo stesso Axl Rose di voce naturale era un basso baritono e per quanto fico fosse aveva un modo di cantare che per la sua vocalità era a dir poco sforzato, infatti poi si è rotto. La mia voce naturale è lirica (tenore e precisamente tenore eroico, da questo viene l'epicità che "purtoppo" per me è naturale) ed è normale che a te sembri sforzata, ma ricorda che è """sforzata""" perchè sei tu che la senti così, oggettivamente è invece la cosa più naturale per la mia voce. Inoltre ti prego di ricodare che è il testo che crea il contesto della voce. Io cambio voce a seconda del testo (ma tanto nel metal si sa che del testo non gliene frega niente a nessuno no?) Infine il fatto che io mi creda un portento è l'ultima e più fastidiosa cosa che potessi dire che dimostra come tu non ascolti. Non ho mai pensato di fare una figata su "No need to defy", il pezzo a cui sicuramente tu ti riferisci, è uscito fuori nel modo più naturale possibile, ed è tra i nostri brani che piace di più. Mai pensato di fare il fico, solo di far qualcosa di possibilmente bello e per fortuna TUTTI nel nostro piccolo se ne sono accorti. Tranquillo, chi vivrà vedrà te lo dico anch'io... per tutti quelli che vogliano farsi un'opinione personale sul nostro space trovate tutto! Saluti Ogni bene Matt

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.