Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2010
Durata:45 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Siege of Amida

Tracklist

  1. AND SO IT BEGINS...
  2. IN SNAKES I BATHE
  3. BORN DEAD
  4. BONE CROWN
  5. EMPTINESS
  6. CATASTROPHIC HYBRIDIZATION
  7. VII: THE HORROR, THE DESTRUCTION...
  8. IMPALE THE SUN
  9. PORTRAIT OF SOULS
  10. CRYOGENICA
  11. INTO THE BLACK SLUMBER

Line up

  • "Sewer Mouth" Steve Regan: vocals
  • Jamie "Chinstrap" Sweeny: guitars
  • Sam Dawkins: guitars
  • Nath Applegate: bass
  • Brad Merry: drums

Voto medio utenti

A leggere la dicitura "deathcore" su Metal Archives un brivido mi è corso lungo la schiena. Ma il dovere è dovere e quindi armato di tanta pazienza ho fatto partire sul mio pc questo "II: The Reign Of Darkness" degli inglesi Annotations Of An Autopsy. Devo ammettere, per fortuna, che l'impatto non è stato così traumatico come mi aspettavo, perchè il gruppo in questione si presenta in maniera ben diversa dalla marmaglia in stile Suicide Silence: qui non siamo dinnanzi ad un gruppetto di emo che giocano a fare i cattivi, ma ad una band che finalmente giustifica la presenza della parola DEATH all'interno del loro genere di appartenenza! Dalla gola del cantante Steve Regan non esce nessuno scream acuto in versione emo, ma solo un possente growl, mentre il comparto strumentale ci offre sostanzialmente un death metal molto quadrato e robusto, con qualche ammicco a soluzioni più moderne quali stacchi e breakdown scavezzacollo, dove l'headbanging rischia di provorcarvi danni irreparabili alla spina dorsale. Non mancano nemmeno soluzioni più melodiche e momenti dove i ritmi si alzano, ma il tutto è ben bilanciato non eccedendo mai in nessuna delle componenti che caratterizzano il sound degli Annotations Of An Autopsy. Da segnalare brani come "catastrophic Hibrydization", "In Snakes I Bathe" e "Born Dead" (non si tratta di una cover dell'omonimo brano dei Death!), in grado di dare buone vibrazioni agli amanti del death metal più cadenzato e marziale. L'insistere troppo su tempi così quadrati, assieme ad una durata complessiva del disco che pare esagerata, rappresentano però un'arma a doppio taglio per questo "II: The Reign Of Darkness", che rischia di annoiare con il procedere dei pezzi, che, magari presi singolarmente invece, darebbero decisamente di più in termini di soddisfazione auditiva.
La qualità generale è comunque sufficiente, il che, previo un livellamento dei difetti sopra elencati, fa ben sperare per il futuro degli Annotations of An Autopsy, che almeno ci hanno fatto il favore di non propinarci la solita sbobba emo infarcita di breakdown ogni due per tre.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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