Jolly - Forty-Six Minutes, Twelve Seconds of Music

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2009
Durata:46 min.
Etichetta:ProgRock Records
Distribuzione:SPV

Tracklist

  1. ESCAPE FROM DS-3
  2. RENFAIRE
  3. PERIL
  4. RED SKY LOCOMOTIVE
  5. WE HAD AN AGREEMENT
  6. DOWNSTREAM
  7. CAROUSEL OF WHALE
  8. SOLSTICE
  9. INSIDE THE WOMB

Line up

  • Anadale: guitar, vocals
  • Louis Abramson: drums
  • Joe Reilly: keyboards
  • Mike Rudin: bass

Voto medio utenti

Pensate ad una musica che punta dritta al cuore, passando per il cervello, dove deposita affascinanti detriti. Pensate ad un gruppo che verosimilmente si è sottoposto un’infinità di volte alle visioni sonore prodotte da Pink Floyd, Muse, Radiohead, Tool, Porcupine Tree e Anathema, in una misura tale da averle assimilate irrimediabilmente nel proprio subconscio, per poi restituirle trasfigurate quel tanto che basta a farle diventare anche una cosa sua.
Immaginate un sogno vivido e lucido, fatto d’atmosfere sospese, d’immagini sbiadite che svelano lentamente i loro contorni, palesando uno spettacolo ipnotico, stordente, avvolgente, oscuro e drammatico.
Se siete riusciti a farlo, non sarete tanto lontani dall’essenza dei Jolly, una band pescata dal “mazzo” (lo so è una banalità, ma non sono riuscito trattenermi dall’utilizzarla!) della ProgRock Records e destinata ad aggiungersi con pieno merito alla nobiltà del cosiddetto neo-prog, accanto ai nomi autorevoli di Frost, Riverside (e ai Lunatic Soul di Mariusz Duda), Amplifier, Oceansize e Pure Reason Revolution, tra gli altri.
E proprio come accade nei confronti di alcuni dei loro prestigiosi colleghi, anche per i nostri quattro newyorkesi, la definizione progressive potrebbe quasi sembrare inopportuna, almeno nella sua accezione maggiormente rigorosa, ma se a tale definizione si assegna, oltre ad una forma d’ammirazione per “certi” classici del genere, anche il concetto di una ricerca d’innovazione e d’evoluzione del fenomeno musicale in se stesso, ecco che la faccenda assume una differente prospettiva.
Se poi preferite chiamarlo alternative o mescolare ulteriormente le “carte” (e ci risiamo ...) delle catalogazioni, fatelo pure … l’importante è che i Jolly di “Forty-six minutes, twelve seconds of music” sono davvero un’avvincente realtà del rock-rama contemporaneo, capace di creare soluzioni armoniche sfuggevoli ed emozionanti, notturne, pulsanti e malinconiche e tuttavia anche vigorose e risolute, in un continuo susseguirsi di arrangiamenti grandiosi, ritmiche volubili e trascinanti, liquide sospensioni e corposi strappi di cupa energia.
Difficile non rimanere irrimediabilmente stregati da quest’incredibile dischetto, e se questo sia anche dovuto alla presenza dei “Binaural tones”, particolari frequenze in grado di stimolare e aumentare le percezioni acustiche durante l’ascolto in cuffia (c’è addirittura un messaggio d’attenzione che recita: “Binaural tones can alter brainwaves. Do not use while operating machinery or driving. Do not use if you are epileptic, wear a pace maker, pregnant, and/or prone to seizures”), non sono in grado di affermarlo con assoluta sicurezza.
Quello che invece è certo è che il contenuto di “Forty-six minutes, twelve seconds of music” non ha bisogno di contributi “esterni”, siano essi “vezzi” adescanti o fatti dalla concreta valenza tecnologico-scientifica, perché già da solo possiede il grande potere di suggestione che è tipico della musica di livello superiore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 07 ago 2009 alle 23:03

bellissimo album

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