Provo sempre molto dispiacere nel bocciare un demo di qualche band emergente. Questo perché penso e ripenso a quanto sbattimento, sia economico sia temporale, venga profuso dietro ad un demo. Ma credo che le critiche e le bocciature, mosse con intelligenza e costrutto, possano servire per crescere e migliorare. Questi Choukra, dei quali non conosco la provenienza, ci propongono il loro secondo cd demo, dopo aver finalmente dato una forma stabile e concreta alla line up. Nei solchi di questi tre pezzi ( sempre pochi per valutare al meglio l'operato di una band ) ho trovato veramente poco da salvare. Questo può esser dovuto al fatto che probabilmente la proposta musicale dei quattro è ben lontana, non solo dalle mie sfere di competenza ma anche dai miei gusti musicali preferiti. Tralascio la registrazione non perfetta dei brani, credo volutamente grezza altrimenti non è tollerabile proporre, con i mezzi tecnici attuali, un prodotto così scarsamente curato sotto l'aspetto tecnico. I brani sono poco definibili, e poco rifiniti, in un genere ben preciso e questo, in altri ambiti, sarebbe stato un punto a favore, ma nel caso dei Choukra tutto assume i connotati di un clamoroso autogol. Non si intuisce dove vogliano andare a parare, eternamente indecisi se pestare duri e seguire la vena hardcore che indubbiamente pulsa dentro di loro, o giocare a fare i musicisti emotivamente instabili, spruzzando di elettronica il tutto. La voce di Alessandro Casciano è abbastanza sgradevole, tranne quando in " Nero " gioca la carta del cantato suadente, fatto di sussurri delicati, mentre tutto attorno chitarre " liquide " amoreggiano con un elettronica sensatamente protagonista. Proprio questa canzone offre qualcosa di positivo, o se vogliamo di non totalmente negativo, quindi consiglierei di seguire questa strada, quella di una musica, si urgente, che guarda anche al fattore melodico ed emotivo. Rimandati.

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