Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:54 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. AVENGER
  2. TEN FISTS OF NATIONS
  3. EARTH UNDER LUCIFER
  4. ENSLAVED
  5. INSURRECTION
  6. APOCALYPSE
  7. FOREVER BLACK
  8. DANCE OF ST. VITUS (BASS SOLO)
  9. DEAD EYES
  10. KONTROL (INSTRUMENTAL)
  11. HUMAN BULLET

Line up

  • Juan Garcia: guitars
  • Bernie Versailles: guitars
  • Rigo Amezcua: drums
  • Karlos Medina: bass
  • Bruce Hall: vocals

Voto medio utenti

Quarto album della carriera per gli storici Agent Steel, escludendo il bellissimo EP del 1985 "Mad Locust Rising", che tornano con un nuovo contratto per l'italianissima Scarlet. Da quel capolavoro dello speed che risponde al nome di "Skeptics Apocalypse" ne è passata di acqua sotto i ponti: uno split, una reunion senza il singer John Cyriis e un album a mio avviso solo discreto quale "Omega Conspiracy", che poco purtroppo aveva del sound tipico e caratteristico della band e dei suoi dischi targati '80. Nel 2003 ecco uscire "Order of the Illuminati", sempre con Bruce Hall alla voce, un album indubbiamente prodotto meglio di "Omega Conspiracy", e che qua e là strizza di più l'occhio alle sonorità del passato. Si parte nel migliore dei modi, con "Avenger", perfetta via di mezzo tra il sound degli Agent Steel di "Omega Conspiracy" e quelli dello spettacolare "Unstoppable Force"; il livello cala però subito con due brani un po' insipidi quali "Ten Fists of Nations", dagli spunti maideniani, e con "Earth Under Lucifer", roccioso heavy tout-court che scorre via senza dire molto. Ci si risolleva con "Enslaved", anche se non mi convince fino in fondo il cantato di Bruce Hall, che qui si cimenta in parti più basse ed adirate, al contrario invece di "Forever Black", nella quale gli Agent Steel tornano ad essere finalmente gli Agent Steel, con altezze vocali al limite dell'ultrasuono e linee eccentriche alla John Cyriis: spettacolari. Si tratta purtroppo per me e per i vecchi fans dell'unico episodio retrò del disco, che torna nel terreno dell'anonimato con "Apocalypse", lenta e orientaleggiante senza infamia né lode, e "Kontrol", strumentale melodica ma tetra che scorre senza lasciare tracce. Decisamente meglio "Dead eyes", capace di alternare sfuriate a folli velocità con momenti più ragionati e "Human Bullet", più ricercata e introspettiva nelle musiche. Nel complesso si tratta di un album con alti e bassi, che riprende il discorso di appesantimento iniziato con "Omega Conspiracy", ma che non manca di qualche punto di contatto con il passato; certo è che gli Agent Steel attuali, molto più thrash e moderni che non speed metal come un tempo, sono quasi un'altra band rispetto a quella di canzoni quali "Bleed for the Godz", e la mancanza del pazzoide John Cyriis si sente tanto, soprattutto nel cuore degli aficionados della band. "Order of the Illuminati" è un album comunque sopra la media delle uscite attuali, che ha gli ingredienti giusti per piacere: ben suonato, ben arrangiato e con buone canzoni. Un ascolto prima dell'acquisto sarà però d'obbligo.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa
troppo sottovalutato

davvero un disco enorme, il migliore dopo i 2 inarrivabili "...apocalypse" e "unstroppable force". Ottimo il cantato di Bruce Hall, suono potente e pulito al punto giusto, e brani quasi tutti ispirati, tra i quali spiccano l'iniziale Avenger, Enslaved, Forever Black e Human Bullet.

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