Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:60 min.
Etichetta:Hammer Records

Tracklist

  1. A KARD
  2. VERSZERZODES
  3. HAZAFELE
  4. VERUNK ES VEREJTEKUNK
  5. A SOLYMOK FESZKE
  6. CSATADAL
  7. A PUSZTULAS DALA
  8. AZ A NEP MEG MINDIG EL
  9. UTOLSO KIVANSAG
  10. BECSULET, HUSEG, VITEZSEG
  11. OSI TORVENY
  12. LEGENDAK KONYVE
  13. OSSZETARTOZUNK

Line up

  • Jozsef Kalapacs:vocals
  • Istvan Beloberk: bass
  • Zsolt Beloberk: drums
  • Lajos Sarkozi: guitars
  • Laszlo Weisz: guitars

Voto medio utenti

Nello scorrere la biografia dei Kalapacs la prima cosa che salta all'occhio è scoprire da quanto questa formazione si sbatte nella scena metal ungherese. Addirittura, il loro leader, il cantante Jozsef Kalapacs, negli anni '80 aveva già militato nei Pokolgép, prima di passare ai locali Omen.
Una vita spesa per il metal, quindi, sensazione che si rafforza sia ascoltando "Mitosz" sia nel vederli in azione dal vivo nei due concerti che sono presenti sul DVD accluso alla Special Edition dell'album.
Non stupisce così di ritrovarsi di fronte ad un roccioso Heavy Metal di stampo ottantiano, che deve moltissimo ad Accept, Grave Digger, Saxon e Judas Priest, ccn chitarre fumanti, l'accoppiata basso e batteria che pesta all'unisono e la voce ruvida di Jozsef Kalapacs che canta in ungherese. Ho sempre sostenuto quelle bands che, a dispetto delle difficoltà fonetiche e sopratutto commerciali, scelgono di cantare nel proprio idioma invece che in inglese, ed anche stavolta non mi tiro indietro. L'orecchio si abitua facilmente alla novità e l'ungherese sembra garantire una sfumatura marziale simile a quella del tedesco, ma è piuttosto la voce di Jozsef Kalapacs a mostrare qualche limite di estensione e nell'approccio ai passaggi melodici ("Verunk Es Verejtekunk", "Csatadal" o "Az A Nep Meg Mindig El"). Così gli episodi maggiormente riusciti risultano quelli più serrati ed heavy, come "Verszerzodes" (che ha qualcosa dei Loudness), la priestiana "A Solymok Feszke" o la thrasheggiante "Osi Torveny". Un'impressione, questa, confermata dall'estesa porzione live presente sul Bonus DVD, come già detto, due concerti risalenti rispettivamente a dei Festival del 2004 e 2005 che permettono di esplorare a 360° i Kalapacs.
L'artwork di "Mitosz" ricorda un po' quelli di Ross the Boss e dei Primal Fear, ed in realtà la linea d'azione intrapresa non è poi molto differente: True Metal Rules... o come diavolo si dice in ungherese!
Il voto in calce, forse un po' generoso, è anche il premio per la costanza, la coerenza, e perchè no, per la quantità del materiale che i Kalapacs ci propongono con "Mitosz".
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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