Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:51 min.
Etichetta:AFM Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FALL OF DOMINION
  2. ETERNAL BLACK
  3. THIS WICKED NEST
  4. SOULS CRY
  5. ISLA DE LAS MUNECAS
  6. CURSED
  7. IT HAS RISEN
  8. DEFY THE SWARM
  9. MAGORMISSABIB

Line up

  • James Rivera: vocals
  • Larry Barragan: guitars
  • Rob Trevino: guitars
  • Mikey Lewis: drums

Voto medio utenti

Assistere ad un ritorno degli Helstar sulla scena metal è sempre un piacere. Negli ultimi anni lo storico gruppo americano ha sfornato dei dischi di tutto rispetto e il come-back, avvenuto nel 2006 dopo diversi anni di stop, non è sicuramente stato di carattere commerciale. Aggressività, potenza e composizioni strutturate di pura classe metallica sono da sempre le peculiarità che distinguono gli Helstar, e questo nuovo The Wicked Nest non è certamente un'eccezione. Corredato da un artwork che non ispira di certo fiducia all'ignaro ascoltatore, si riscatta con la musica, concisa, veloce e possente, rispettando le attese del fan helstariano. Thrash ed heavy classico si fondono in un bel mix di generi, dove il granitico quartetto statunitense dimostra di saper sguazzare alla grande, regalando una cinquantina di minuti di Metal ben suonato e prodotto. Proprio la produzione è uno degli elementi che fa risaltare maggiormente la forza asfaltatrice di James Rivera&C. Molti di voi conosceranno questa band ed i loro grandi dischi del passato, si pensi a Burning Star, il primo album e il preferito di chi scrive, abbinato ad una produzione odierna, ne risulterebbe sicuramente uno dei full-lenght migliori della storia dell'heavy.
Eccoci dunque a The Wicked Nest, roccioso disco composto da soltanto nove tracce, ma non fatevi tradire dal numero, sono sufficienti a saziarvi di autentico metallo. L'opener è Fall of Dominion, già una delle migliori dell'album, possente nel vero senso del termine, aggressiva, tagliente, una vera goduria per il metallaro. Sin dai primi secondi si può respirare quella atmosfera metallica old-style di classe, marchio di fabbrica degli Helstar. Riff imponenti e batteria devastante si contraddistinguono per l'intero scorrere della canzone. Con Eternal Black il combo statunitense continua ad adoperare la propria macchina schiacciasassi, con riff intensi ed una martellante sezione ritmica. James Rivera offre una bella prestazione sia su questa che sulla precedente canzone, seguendo i passi stilistici di un Rob Halford maggiormente rabbioso. La seguente è la title-track The Wicked Nest, più power/thrash rispetto alle antecedenti, qui le chitarre offrono sempre dei riff corposi e Mikey Lewis maltratta le pelli con una costante aggressività. Souls Cry, che mantiene il riffing thrash, punta tutto sul chorus orecchiabile e minaccioso allo stesso tempo. L'impronta thrash/heavy/power americana si fa sentire soprattutto in questi ultimi brani, facendo avvicinare questi Helstar a gruppi come i Cage. Isla de las Munecas è una bella digressione strumentale che riporta alla memoria quelle tracce aggressive e tecniche in voga negli anni ottanta e novanta. Dopo i quattro minuti passati ad ascoltare il combo statunitense sparare fuori note a volontà si passa a Cursed, canzone dalla durata ben più importante, oscura ed incedente nei ritmi, circondata da quella evil atmosphere che gli Helstar sanno ricreare magistralmente (si ricordi la straordinaria Dracula's Castle). Il cantato di Rivera muta e si porta più in territorio sofferente e malinconico, assieme alle linee delle chitarre che si presentano in versione sia pulita che distorta. It Has Risen abbandona il tono del pezzo precedente e ritorna in territorio thrash, presentando riff pungenti, ritmica poderosa e velocità assassina. Defy the Swarm scatena ancora la furia devastatrice del quartetto texano, oltre al cantato di Rivera che si fa sempre più aguzzo e variegato. Magormissabib, ultima traccia del disco e seconda che supera i sette minuti di durata, chiude alla grande con un'abbondanza di riff e assoli, rimarcando il pregio della band di esser in grado di proporre musica aggressiva senza scadere nella ripetitività.
Arrivati alla fine di The Wicked Nest si è sicuramente soddisfatti per la qualità del disco, data dall'esperienza del gruppo, ma anche dalla eccellente produzione. Gli Helstar creano dunque un nuovo album di buona fattura, consigliato agli amanti del Metal classico, ma anche ai nuovi ascoltatori per scoprire un po' di storia della nostra musica.

Fall of Dominion

Recensione a cura di Stefano Giorgianni

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 mag 2014 alle 14:31

Sono tra le mie band preferite di sempre, questo è il loro miglior disco dei tre del comeback dove si riappropiano quasi definitivamente del loro sound inimitabile. Smisuratamente sottovalutati!!!

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