Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:68 min.
Etichetta:My Kingdom Music
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. MADNESS
  2. SECRET
  3. IT SLOWLY DRIES MY TEARS
  4. BLOODY DREAM
  5. THROUGHOUT TIME
  6. FOR A LIFETIME
  7. ONLY SILENCE
  8. HIGHER
  9. IN THE FLOOD
  10. CRY OUT

Line up

  • Fabio Del Sal: vocals
  • Antonio Pin: guitars
  • Andrea Ferrara: guitars
  • Stefano Venuto: bass
  • Gianluca Venier: keyboards
  • Ivan Moni Bidin: drums

Voto medio utenti

I Last Warning, in giro da ben 22 anni, sono a buon diritto considerati come veterani della scena prog italiana, anche se ultimamente se ne erano perse le tracce, visto che questo “Throughout Time” esce a ben 8 anni dal precedente “Under A Spell”.
L’album ha avuto una gestazione lunga, avendo dato i primi vagiti all’alba del 2002, è forse è dovuto a ciò la lunga durata del disco, quasi 70 minuti, e non al fatto che suonino prog, al contrario di quel che potrebbe sembrare se si aderisse all’abusato cliché ‘gruppo prog=masturbazioni tecniche interminabili’.
Anche perché la verità è che la band è capace di pezzi che, bando alla prolissità, hanno immediatezza e tiro. “Secret” è un pezzo assolutamente di impatto, diretto, con chitarre dure, lo stesso dicasi per “Bloody Dream”.
Non mancano momenti più placidi, “It Slowly Dries My Tears” è un pezzo lento, molto bello, che punta tutto su feeling ed emozioni, riuscendoci. La stessa “For A Lifetime” non lesina momenti intensi, sebbene il mood sia comunque influenzato dalle chitarre in primo piano.
La title-track, invece, rientra maggiormente negli schemi classici del prog di bands come Queensryche e Fates Warning, anche se va rimarcato che la band effettua scelte melodiche che strizzano fortemente l’occhio a certo easy rock, creando un contrasto decisamente piacevole.
Ottima la prova del singer, non una voce personale o originale, ma sicuramente ben inserita nel contesto.
Il disco fila via liscio, forse eccessivamente lungo, ma ha il pregio di chiudersi con un pezzo immediato, “Cry Out”, che dà la sveglia dopo la lunga “In The Flood” che vede l’intervento di una soave voce femminile.
In definitiva un disco decisamente piacevole e riuscito, che mette a frutto la lunga esperienza della band, un disco capace di puntare sulle canzoni e sulle emozioni che queste sanno dare.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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