I romani Graal si ripresentano a due anni dal primo full lenght autoprodotto "Realm of fantasy" (uscito anche su vinile in 200 copie) con un promo che anticipa l'uscita del prossimo CD prevista per settembre sotto la Blood Rock Records, un assaggio alquanto succoso e gradito agli amanti delle sonorità rock anni '70. Senza mai guardare troppo in faccia Deep Purple, Uriah Heep, Led Zeppelin, i 5 paladini nostrani difensori dei sani principi del rock alternano sapientemente energia e potenza con melodie sopraffine, stacchi corali da brivido, momenti acustici e parti strumentali in cui non può passare inosservato il grande lavoro alle tastiere e Hammond di Danilo Petrelli, la ritmica pulita e precisa della chitarra di Francesco Zagarese, il sempre più convincente cantato di Andrea Ciccomartino che sfodera un inglese perfetto ridandoci le stesse emozioni di Gillan, Plant o David Byron. Al pari di altre realtà di casa nostra apprezzate più all'estero che in patria (Wicked Minds, La Maschera di Cera, The Watch), i Graal in soli 4 brani (ma andatevi subito anche a recuperare "Realm of fantasy") ci fanno ritrovare la voglia di ascoltare ottima musica incontaminata da sonorità moderne, regalando grandi e differenti emozioni all'ascoltatore più attento che saprà cogliere l'omaggio tributato ad un mito della chitarra come Steve Hackett (l'assolo al quinto minuto di "Silver wings" mi ha ricordato "Selling England by the pound") o il breve scalpitare di cavalli sul momento acustico di "Crash of steel" che sa tanto di "Xanadu" (Rush).
Pazientate, ancora pochi mesi e avremo il prodotto finito, molto probabilmente anche brani orientati verso l'hard blues e l'heavy dark sabbathiano (come "Spiders", "Demon's dancer", "Still of night", presenti in "Realm of fantasy"), voi intanto preparatevi all'ascolto del promo, non ve ne pentirete.

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