Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:54 min.
Etichetta:Burning Star
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. HUMANIMOSITY
  2. 1-2-3 IMPRISONED FOR LIFE
  3. DESERT WORLD
  4. ZENITOLOGY
  5. TORMENTALITY
  6. GIVE ME 'TILL TOMORROW
  7. EVILUTION
  8. IT'S RAINING BLOOD

Line up

  • Jay: vocals
  • Kore: guitars
  • Seb: guitars
  • Carlos: bass
  • Oliver: drums

Voto medio utenti

Album di debutto per i danesi Zenith, band formatasi nel lontano 1999. La dura gavetta ha sicuramente giovato a questa band, in quanto il sound proposto in questo “Evilution”, titolo forse banale ma efficace, è decisamente strutturato, sfaccettato, decisamente sopra la media per un debutto quanto a qualità e freschezza compositiva.
La versatilità della band si esprime attraverso la rivisitazione e la fusione di tutta una serie di influenze, al punto di arrivare ad una sorta di crossover tra Pantera, Nevermore, Faith No More, con accenni death metal, anche grazie a Jay, capace di cantare con splendide clean vocals, per poi passare allo screaming e al growl decisamente brutal. Ma non finisce qui, in quanto è possibile ascoltare echi di Deftones, Voivod, qualcosina stoner e via dicendo.
I pezzi sono potenti, le ritmiche sono dure, la melodia arriva al momento giusto e grazie alla durata media delle canzoni, decisamente lunga, si possono apprezzare più momenti diversi all’interno di una stessa canzone. Questo se da un lato può spiazzare, alla lunga si trasforma in un punto di forza per gli Zenith. Come non levarsi il cappello di fronte alla violenza affilata e alla furia distruttrice di “Zenitology”? Sembra quasi una canzone degli Strappimg Young Lad. “Tormentality” ha un inizio rubato a qualche band funeral doom, primo di articolarsi in un compendio di metal estremo a 360°.
Non mancano momenti più quieti, come la conclusiva “It’s Raining Blood”, quasi omonima della canzone simbolo degli Slayer, che suona un po’ come un pezzo post-grunge degli Staind. Chiude una ghost track, il remix in chiave industrial di “Humanimosity”.
Questo disco ha bisogno di tempo per essere apprezzato e capito, ma una volta entrati nel mood degli Zenith, si riesce a comprendere che questo è un signor disco, il quale, prescindendo da catalogazioni e sterile definizionismo, è semplicemente “extreme metal at it’s finest”. Scommettete i vostri denari sugli Zenith.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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