Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta: Prosthetic Records

Tracklist

  1. THREE SEAS
  2. FELL REIGNS
  3. DÌOGHALTAS
  4. CIREIN-CRÒIN
  5. DEATHLESS
  6. THE HUBRIS OF PRINCE BHREACAN
  7. UNBROKEN YOU REMAIN
  8. THE CAULDRON
  9. OF TWILIGHT AND THE PYRE

Line up

  • Sophie Fraser: vocals, bass
  • John Fraser: vocals, guitars, drums

Voto medio utenti

Gli Hand of Kalliach sono un gruppo fortunato.
Già, perché ora, con l’avvento delle connessioni veloci e degli acquisti online, il povero metallaro di turno può dedicarsi allo shopping musicale senza esporsi a potenziali figuracce linguistiche.
Ai miei tempi, quando i dischi si compravano solo ed esclusivamente nei negozi di fiducia, non so in quanti si sarebbero azzardati a chiedere se fosse arrivato un album dal titolo che somiglia in modo sinistro ad una bestemmia in friulano.

Ad onor del vero, temo che i Nostri non venderanno milioni di copie nemmeno coi potenti mezzi tecnologici di oggidì; ma se volete la mia opinione, credo che la compagine scozzese meriti comunque la vostra attenzione, a prescindere dalle difficoltà di pronuncia.
Corryvreckan”, secondo full length dei coniugi Fraser, pur lungi dal poter essere considerato un caposaldo, si candida comunque ad un ruolo di rilievo nel panorama folk metal odierno. Ciò avviene anche per demeriti altrui, ma non mi pare questa la sede adatta per polemizzare sullo stato di salute di un genere, ahimè, ormai da tempo asfittico e privo di slancio creativo.

La ricetta sonora non è necessariamente innovativa in senso assoluto, ma sarebbe ingeneroso non attribuirle una certa dose di ingegno.
Provate a pensare alla classica dicotomia brutalità - delicatezza cavalcata da millanta formazioni dark / gothic, in cui il rude growling maschile si alterna alle classiche female vocals da fatina tormentata.

Ecco: applicate il concetto ad una intelaiatura di death metal dal taglio epico / belligerante, su cui si innestano soffici inserti folk di matrice quasi new age e le eteree linee vocali di Sophie.
L’impressione, di quando in quando, è quella di essersi imbattuti in una bislacca collaborazione tra Johann Hegg ed Enya, ma in generale l’amalgama funziona, anche grazie ad un livello esecutivo superiore alle attese e ad una produzione potentissima e nitida al tempo stessa (benché un filo artefatta).

Non tutto è oro quello che luccica: l’inizio dell’opera, affidato a “Three Seas”, mette in mostra un sound tanto suggestivo quanto convulso. Analoghe problematiche, oltre ad una evidente mancanza di varietà e dinamismo compositivo, emergono qua e là nel platter.
Nel complesso, tuttavia, “Corryvreckan” si lascia apprezzare, in particolar modo se affrontato con le evocative lyrics sotto mano.

Come già scritto in precedenza i capolavori sono altri, ma se l’ipotetica fusione tra la colonna sonora del film “Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello” e “Twilight of The Thunder God” degli Amon Amarth stuzzica la vostra curiosità, concedete pure una chance agli Hand of Kalliach.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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