Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:53 min.
Etichetta:Ace Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. WAITIN’ FOR YOU
  3. FUCK YOU ALL
  4. TURN THE PAGE
  5. NEW LIFE
  6. GOOD NIGHT
  7. DON’T STOP THE RUN
  8. SET OF LIES
  9. RUNNIN’ HORSE
  10. WHEN IT’S OVER
  11. NO REGRETS
  12. LAND OF FOG

Line up

  • Andrea Ciccomartino: vocals, guitar
  • Michele Raspanti: bass
  • Danilo Petrelli: keyboards
  • Francesco Zagarese: guitar
  • Dario Gargano: drums
  • Angela Di Vincenzo: backing vocals on “Set of lies”

Voto medio utenti

Alzi la mano chi non si è mai lasciato travolgere dalle poderose spire sonore dei Deep Purple, dalle suggestive ballate medioevali dei Jethro Tull, dalle melodie magniloquenti dei Kansas o dall’art-rock melodrammatico dei Genesis … “vedo” poche braccia alzate, per fortuna, a conferma (oltre che del buongusto dei nostri lettori …) di una “generazione di fenomeni” che ha lasciato segni indelebili della scena rock mondiale, gratificando una platea ampia e “trasversale” di ascoltatori e ispirando moltitudini di discepoli.
Distinguersi tra i tanti “emuli” dei suddetti Maestri non è affatto un’impresa agevole, e se i Graal riescono a farlo fin dal lontano 2004 è perché possiedono la cultura, la sensibilità e i mezzi espressivi per celebrare un certo tipo di suono senza stantii manierismi, restituendo agli appassionati del settore una maniera “antica” di fare musica, ma caricandola di tensione e di vitalità.
In “Regenerate” il consolidato concetto stilistico dell’hard-rock con tastiere assume ancora una volta un “colore” brillante e suggestivo, impreziosito da raffinate leggiadrie prog e sostenuto da una classe esecutiva ed interpretativa di notevole livello, con l’ugola Gillan-esca di Andrea Ciccomartino e le tastiere calibrate e fantasiose di Danilo Petrelli a fungere da primario collante emotivo.
Dopo il prologo strumentale, la raccolta si sviluppa con elegante energia tramite “Waitin’ for you”, per poi incrementare il coefficiente impulsivo con l’agile “Fuck you all” e fornire un saggio di pura arte hard-blues in “Turn the page”, che trasuda di nobile materia Porpora da ogni poro sonoro.
New life”, con la sua incalzante anima hard-pomp, fornisce all’astante un ulteriore incremento emozionale, e se amate le strutture immaginifiche del progressive folk britannico sarà difficile non emozionarsi pure per la grazia di “Good night”.
Arrivati a “Don’t stop the run” e “Set of lies” (splendido il duetto con Angela Di Vincenzo dei Secret Rule, in quello che considero il vero best in class dell’opera) appare ormai chiaro che i Graal sono in possesso di una particolare attitudine nel trattare con innata ispirazione l’eredità di Deep Purple e Uriah Heep, mentre alla grintosa “Runnin’ horse” è affidato il compito di far emergere con forza il contributo della NWOBHM più tastieristica tra le influenze del gruppo.
Il tocco vagamente “attualizzato” concesso a “When it’s over” rivela un’altra sfumatura della personalità artistica dei capitolini, nuovamente pragmatici nel torrido e denso clima bluesy di “No regrets”, prima che il rarefatto epilogo pianistico “Land of fog” concluda “Regenerate”, consegnandolo all’attenzione dei tanti estimatori di una tradizione musicale che, quando riesce come in questo caso a non rappresentare una “gabbia” per chi la sostenta, non può proprio avere “paura” del trascorrere del tempo.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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