Artanor - In Servitude of Darkness

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:44 min.
Etichetta:Gutter Prince Cabal

Tracklist

  1. CONSUMED BY TIME
  2. FROM THE ROARING FIRE
  3. A REMINDER OF PAST GLORY
  4. SONS OF THE ROCK
  5. FIRST BORN MINION
  6. DESPONDENT ECHOES OF MISERY

Line up

  • Menelyagor: all instruments, vocals

Voto medio utenti

Artanor è il progetto solista del multi strumentista australiano Menelyagor il quale, dopo aver formato il gruppo nel 2006, esordisce solo quest'anno con "In Servitude of Darkness", un concept album imperniato attorno ad una novella fantasy, intitolata "Stones of Creation", scritta dallo stesso artista, che ci racconta le vicende del negromante Rakinar e dei suoi scagnozzi.

Dal punto di vista squisitamente musicale, tale concept si traduce in un album Black Metal molto oscuro e potente che di "fantasy" contiene davvero poco in quanto, ottimamente direi, si concentra su un suono "riff oriented", marcio, possente, e feroce, in grado di creare atmosfere epiche (sempre avvolte nel nero) e melodie velenose che, lente, si insinuano sotto la pelle con intensi brividi di notturno piacere, sorrette anche da una produzione grezza ma, non per questo, poco efficace.
Menelyagor risulta molto abile nel creare una miscela personale nella quale convivono, con ottimo bilanciamento, momenti brutali e partiture dannatamente avvincenti che si dispiegano davanti ai nostri occhi in tutta la loro magniloquenza ed il loro carattere misantropico, per un risultato complessivo di grande intensità emotiva e selvaggia disperazione.
"In Servitude of Darkness" è un album, dunque, convincente sotto tutti i punti di vista e riesce a tenere l'ascoltatore incollato alla sedia accompagnandolo, quindi, in un lungo peregrinare tra oscuri mondi di fantasia dove dolore ed oblio sono gli unici punti di riferimento, e dove, idealmente, black metal dalle tinte depressive e "rock" epico / pagano si incontrano, e si fondono, in una sorta di colonna sonora alla quale sarà difficile resistere se si apprezza la musica estrema fatta con grande passione ed intensità (parola che ho già usato e che spesso mi è tornata in mente ascoltando l'album).

Per quanto mi riguarda, davvero una gran bella sorpresa ed un album da non farsi sfuggire.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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