Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2023
Durata:53 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. FRIEND OR FOE?
  2. LANDMINE BLAST
  3. BIG TECH BROTHER
  4. POST-TRUTH
  5. THE PLACE WHERE I BELONG
  6. I'M DONE WITH YOU
  7. SELF-AWARE

Line up

  • Mariusz Duda: vocals, bass
  • Piotr Kozieradzki: drums
  • Michał Łapaj: keyboards, Hammond organ
  • Maciej Meller: guitar

Voto medio utenti

Il primo cambio di logo dal 2003 a oggi mi aveva incuriosito e, contemporaneamente, preoccupato. Che i Riverside non fossero più gli stessi dalla morte del compianto Piotr Grudziński è risaputo, e “Wasteland” aveva in parte confermato questa impressione, complice la sua atmosfera “monocromatica”, per usare le parole dello stesso Mariusz Duda.

Il nuovo “ID.Entity” è sicuramente di diversa fattura (a volte diversissima), pur suonando Riverside al 100%. Gli episodi più spiazzanti sono sicuramente l’introduttiva “Friend Or Foe?” e la conclusiva “Self-Aware”, infarcite di richiami agli anni Ottanta, sia nei timbri di chitarre e sintetizzatori sia nelle linee vocali, in alcuni momenti pure disimpegnate (sono molto curiosi anche gli accenni reggae della seconda).

Ma la band progressiva delle origini si sente chiaramente nelle spigolose e più essenziali “Landmine Blast”, “Post-Truth” e “I’m Done With You”, con il leader impegnato a tenere le redini di una formazione davvero esplosiva. Le “provocazioni” iniziali - viene ironicamente chiesto di accettare termini e condizioni di utilizzo prima dell’ascolto della canzone - della nervosa e ipnotica “Big Tech Brother” fanno il paio con le sonorità caleidoscopiche della lunga “The Place Where I Belong”, capace di passare dal pop più leggero al rock blues più selvaggio con sorprendente facilità.

Dopo vent’anni di onorata carriera, i Riverside hanno ancora molto da dire.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 feb 2023 alle 11:00

Spinto dalle recensioni (qui e altrove) ho comprato un album dei Riverside dopo diversi anni. La svolta soft non mi aveva entusiasmato, specialmente dopo il bellissimo psichedelico Second life syndrome e l'entusiasmante prog-metal di Anno Domini High Definition. In questo nuovo lavoro finalmente hanno recuperato la voglia di osare e di andare oltre il sound atmosferico (soporifero) più recente. Paradossalmente, proprio per questo motivo, qui il pezzo meno interessante è forse quello più lungo (al netto delle liriche). Promossi, e bentornati.

Inserito il 13 feb 2023 alle 11:20

Disco prezioso in ogni suo aspetto. Band che, più di chiunque altra, ha saputo sviluppare un suo stile, suonando allo stesso tempo moderna ma saldamente ancorata in 50 anni di rock. Voto: 9.

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