Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:71 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. THE FURY
  2. RUN FROM THE LIGHT
  3. THE WORST AND LONGEST DAY
  4. RULER OF RUIN
  5. SOUTH OF THE EARTH
  6. GROWN
  7. AS THE GODS HAVE SPOKEN
  8. HAIL TO THE HAZE
  9. SODDEN WITH SIN
  10. A WHORE IN CONFESSION
  11. ON THE MOUNTAIN
  12. FALLEN ANGEL
  13. BLACK NIGHT
  14. BLACK MORNING

Line up

  • Dee Calhoun: vocals
  • Alfred Morris III: guitar
  • Louis Strachan: bass
  • Jason Waldmann: drums

Voto medio utenti

Gli Iron Man sono stati gloriosi alfieri del doom metal sound per circa trent'anni, anche se la loro popolarità è rimasta limitata all'ambito dell'underground internazionale. La formazione del Maryland fu fondata nel 1986 dal chitarrista di colore Alfred Morris III (unico membro presente dall'inizio alla fine) e dal batterista Kim Geoffrey Martin, come tribute band dei Black Sabbath (dai quali, ovviamente, deriva il nome). La produzione autonoma comincia un paio di anni dopo, ma occorrerà attendere il 1993 per il debutto discografico ("Black night", Hellhound Records). Lo stile è puro heavy doom, roccioso e solido come il granito, vicino a quello di altri celebrati praticanti del settore come Pentagram, Internal Void, The Obsessed, ecc.
L'impronta sabbathiana rimane sempre presente, ma la band accresce e migliora la propria personalità e, nonostante una line-up assai instabile, vengono realizzati album eccellenti come "The passage" (1994) e "Generation void" (1999). Un ulteriore salto di qualità giunge nel 2010 quando viene reclutato il potente cantante Dee "Screaming mad" Calhoun, un vero peso massimo sotto tutti gli aspetti (quando l'ho visto live col suo progetto acoustic-dark-blues, stazzava sui 150 chili). Con il fido bassista Louis Strachan (anch'egli afro-americano ed ex-Wretched) entrato nel gruppo intorno al 2005 ed il batterista veterano Jason "Mot" Waldmann, Morris realizza l'album forse più bello della sua carriera: "South of the earth" (Rise Above/Metal Blade, 2013).
Purtroppo, quando gli sforzi sembrano essere premiati e gli Iron Man cominciano ad essere citati tra le top-bands doom, giunge inaspettata la morte di Alfred Morris nel gennaio del 2018. Subito dopo il gruppo cessa di esistere ed i musicisti danno vita a nuovi progetti personali.

Per onorare la memoria di Morris e di questa grande formazione, la nostra Argonauta pubblica un doppio vinile live intitolato "Hail to the riff". Si tratta della registrazione dell'unica performance degli Iron Man nel nostro paese, al "Castle of doom festival" del 2014. Oltre ai tredici brani dal vivo è presente l'inedita "Black mourning", composta ai tempi di "South of the earth".
La scaletta include i pezzi più famosi della band americana, dalla antica "Black night" alle più recenti "A whore in confession" e "The worst and longest day", passando per le compatte "On the mountain" e "As the gods have spoken" (da "Generation void") e "Run from the light", "Sodden with sin", "Fallen angel" (da "I have returned"). La registrazione è un pò sporca e penalizza in parte la sezione ritmica, però quel pizzico di grezzo secondo me esalta la componente più heavy del sound della formazione. Riff iommiani come piovesse, ma Morris ci aggiunge una coloritura quasi hendrixiana (specialmente negli assoli) ed il groove ha sempre un gradiente molto alto (infatti gli Iron Man sono sempre piaciuti molto anche agli amanti dello stoner).
Poi c'è la voce di Calhoun, che fornisce quella marcia in più rispetto a tanti altri praticanti del settore. Poderosa, leggermente alcolica, vagamente southern, a tratti intimidatoria, la sua prestazione in episodi come "Hail to the haze" o "The fury" aumenta il rimpianto per la scomparsa di questo gruppo.

Un must per i fans degli Iron Man, un gran bel live-album per gli appassionati di heavy doom metal. Oltre un'ora di intenso metal oscuro e pieno di passione, che riassume il meglio di una onorata carriera musicale. Spiace soltanto che al momento non sia prevista la versione cd.

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