Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:46 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. THE FALLEN
  2. UNFAITHFUL
  3. DEPTHS
  4. MOTHER OF ALL NIGHTMARES
  5. IN TENEBRA
  6. THE FALLEN (NATIVE LYRICS)
  7. ACID TEARS

Line up

  • Dave Battaglia: vocals, guitars
  • Lorenzo Fugazza: guitars
  • Antonio Ceresoli: bass
  • Giulio Gasperini: keyboards
  • Manuel Togni: drums

Voto medio utenti

Stando dietro ai continui cambiamenti di line-up degli Aleph si rischia di provare un senso di vertigine, talmente vorticosi sono stati i mutamenti di questa formazione nel tempo. Ed è perfino sorprendente che un gruppo dall’esistenza così travagliata sia riuscito non solo a restare attivo per quasi otto anni consecutivi, ma soprattutto a conservare intatti gli stimoli per proseguire nel progetto.
Penso che il merito vada giustamente ascritto al nucleo storico della band formato dalla coppia Battaglia/Togni, alla quale non è mai venuta meno la voglia di continuare anche quando nel gruppo infuriava una sarabanda di ingressi e fuoriuscite dei vari componenti.
L’augurio è che ora gli Aleph abbiano raggiunto quella solidità a lungo inseguita, alla luce dell’ultimo avvicendamento tra il bassista originario Mazzucconi, che ha contribuito alla realizzazione del presente lavoro, con il nuovo entrato Antonio Ceresoli.
Una presentazione di questo tenore porta facilmente a pensare che la proposta musicale della band debba inevitabilmente subire l’influsso negativo di una stabilità alquanto provvisoria. Invece ne risente in modo molto leggero, con qualche sbalzo stilistico che viene pienamente assorbito dalla compattezza del sound e dal suo sviluppo organico ed intelligente.
Quello degli Aleph è un metal raffinato, complesso, adulto, a tratti pensoso ma mai cervellotico, che ambisce ad un alto livello di ricercatezza tematica e quindi non si affida alla pura istintività ma neppure si barrica dietro eccessivi orpelli barocchi. Sicuramente c’è una forte affinità con la mentalità progressiva nel comporre brani articolati, ma i lombardi non calcano mai la mano sugli infioramenti classicheggianti che troppo spesso zavorrano tale impostazione. Anzi, anche dove si snodano percorsi lunghi ed intricati molto spazio viene concesso all’affondo diretto ed epidermico di matrice thrash-metal, salvo poi arricchirlo con eleganti aperture ambientali ed efficaci intuizioni melodiche. Come esempio segnalo l’ottima “Unfaithful”, la quale rappresenta il miglior risultato in fatto di coesione tra tutti gli elementi maneggiati dal gruppo.
Naturalmente gli Aleph si concedono anche il piacere di un saggio prog-metal dal respiro più arioso, estraendo dal cilindro una gemma dark-notturna come l’incantevole “Depths”, ma il pregio di questo album d’esordio rimane comunque il giusto equilibrio tra potenza aggressiva e tendenza al ricamo romantico-strumentale.
Un bilanciamento presente nell’intero spettro di soluzioni del lavoro, divisibili in due correnti abbastanza distinte. Da un lato quella propriamente metallica, comprensiva dell’incedere contorto e nervoso di “Mother of all nightmares” e della violenta frustata speed’n’thrash “Acid tears”, episodio che per la sua crudezza essenziale si discosta leggermente dal tono generale del disco. Dall’altro quella segnata dalle vibrazioni gotiche e teatrali della title-track, con la sua lunga fase vocale declamante, insieme alla doppia porzione di “The fallen”, proposta sia in inglese che in italiano, che pur non priva di fascino drammatico era forse sufficiente inserire in una sola versione.
E’ chiaro che gli Aleph possiedono i mezzi per realizzare cose egregie, lo prova già questo “In tenebra” anche se al suo interno affiora ancora qualche limite nell’uniformità stilistica. Una questione legata alla possibilità di operare in modo stabile e duraturo, condizione indispensabile per il definitivo salto di qualità. Se gli Aleph saranno in grado di mantenere inalterata la loro struttura e proseguire senza altri scossoni, partendo dalla solida base di questo album certamente realizzeranno un seguito di spessore ancora maggiore, quindi meritano di essere sostenuti con fiducia.

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