Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:50 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. HYPOCRISY
  2. MASQUERADE
  3. RUN FOR YOUR LIFE
  4. PHANTOM OF THE OPERA
  5. GATES OF HELL
  6. WONDER WORLD
  7. MAN OF WAR
  8. SYMPTOM OF THE UNIVERSE
  9. DO YOU THINK I’M MAD
  10. FIRE IT UP
  11. KILL THE BEAST
  12. SHINE ON

Line up

  • Chris Impellitteri: guitar
  • Rob Rock: vocals
  • James Pulli: bass
  • Jon Dette: drums

Voto medio utenti

Difficile aspettarsi “sorprese” da un disco di Chris Impellitteri … i suoi fans si attendono da lui solo la certezza di un chitarrismo funambolico e di un songwriting imbevuto di Rainbow, Dio e Judas Priest, e in questo suo nuovo “The nature of the beast” l’axe-hero americano s’impegna a fornire loro, in maniera estremamente preparata e professionale, tutto ciò di cui hanno bisogno.
Sul piano dell’ispirazione, però, qualcosa di meglio si poteva fare, tanto che a volte il tutto sembra un pochino “freddo”, privo della necessaria spinta emozionale.
Seguendo la scia del precedente “Venom”, di cui viene confermata in toto la valente formazione, l’albo si rivela un discreto concentrato di gradevoli cliché, alimentato da una certa energia e da una profusione di tecnica comunque mai fastidiosamente ridondante, in grado di lasciarsi ascoltare senza tuttavia regalare particolari sussulti, né in senso positivo e né in quello di segno opposto.
Due cover, la “Phantom of the opera” di Lloyd Webber e “Symptom of the universe” dei Black Sabbath, rese in forma accelerata e dominate dall’ugola di acciaio di Rob Rock, rappresentano lo scaltro e godibile “gancio” trainante di un programma che ha in “Hypocrisy”, “Masquerade” e nella bellicosa "Man of war” momenti piuttosto felici di shredding attento all’imprescindibile melodia e anche la vagamente Maiden-ianaRun for your life” e la volubile "Do you think I’m mad”, non lontana dagli Alcatrazz, riescono a focalizzare l’attenzione in virtù di un pizzico di superiore tensione espressiva.
Il resto, in cui l’approccio fast & furious appare talvolta fin troppo pressante, si disperde nei contenuti di un’opera ancora una volta più che dignitosa ma, per quanto mi riguarda, incapace di ostentare quella “scintilla” che può salvare lavori di questo tipo dall’insidiosa trappola della mediocrità, seppur “aurea” e assai competente dal punto di vista formale.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.