Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:14 min.
Etichetta:Werewolf Records

Tracklist

  1. BLOOD FOR ATAZOTH
  2. MISTRESS OF BLOOD
  3. THE BLACK GODDESS
  4. WARCRY OF THE VAMPIRE

Line up

  • SS Exiler: drums
  • Crushe: guitars
  • Lord Warmoon: vocals, bass

Voto medio utenti

Formatisi nel 2014, i finlandesi Morgal hanno all'attivo un solo "album" di lunga durata, il demo "Käärmesielu" rilasciato nel 2016, mentre hanno già pubblicato tre EP, l'ultimo, omonimo, è oggetto della presente recensione, dimostrando, dunque, di mostrare una particolare predilezione per questo formato di breve durata.
Una scelta, questa, che mi sento di condividere al 100% considerando la proposta di cui si fa portavoce il terzetto di Mikkeli.
I Morgal, infatti, suonano una forma molto violenta e diretta di Black Metal che per la sua irruenza, le sue sottili inflessioni punk / thrash, la sua "irriverenza" guerresca, proprio in una durata contenuta trova il terreno più fertile nel quale attecchire senza, quindi, annoiare o risultare ripetitivo.
I quattro brani dell'EP sono tutti sostenuti da un perfetto riffing selvaggio e tagliente come gelide lamette, mentre le atmosfere di ogni brano e gli splendidi intrecci armonici delle chitarre (vagamente "classic") restituiscono un feeling epico e battagliero che avvicina la proposta dei Morgal a quella dei migliori Desaster e alla scuola svedese dei maestri Naglfar omaggiati, a mio avviso, in lungo ed in largo anche grazie allo splendido scream di Lord Warmoon che riesce a marcare a fuoco (o a ghiaccio, fate voi) ogni singolo passaggio riportando alla mente, per lo meno alla mia, il miglior Jens Riden... e scusate se questo è poco!
Con tutto questo po' po' di nobili richiami, badate bene che parlo di richiami e non di mera imitazione, mi sembra ovvio che "Morgal", pubblicato dalla sempre infallibile Werewolf Records, sia un "signor" dischetto che certamente i più fieri di voi sapranno amare e verso il quale a tutti noi non resta che brandire le spade, innalzarle al cielo, e correre in battaglia sui nostri destrieri.

Puro culto. Epico e nordico.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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