Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:60 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. AVALANCHE
  2. BLACK MOON
  3. CHALLENGE
  4. HULLABALLOO
  5. SIX DAYS
  6. THE HERMIT
  7. WATER
  8. FIRE WIND & EARTH
  9. REBELS
  10. UNDER THE OAK TREE
  11. HIGH ABOVE THESE CROWNS
  12. STARCRUSHER
  13. HEDONIA
  14. REDEMPTION

Line up

  • Anna Murphy: vocals, hurdy gurdy, multi-instrumentalist
  • Ivo Henzi: guitar, bass
  • Merlin Sutter: drums

Voto medio utenti

Chiusa inaspettatamente l'esperienza con gli Eluveitie, i determinati Anna Murphy, Ivo Henzi e Merlin Sutter non si sono persi d'animo e hanno dato velocemente alle stampe questo "This Is The Sound" - che guarda caso esce quasi in contemporanea con il nuovo full-length degli ex - che è già dal titolo una chiara dichiarazione di intenti.

Titolo ambizioso, circa un'ora di musica e numero di tracce cospicuo: ma il risultato? Se i Cellar Darling volevano dare un taglio netto con il proprio recente passato probabilmente sono riusciti nell'intento, ma considerare "This Is The Sound" il "manifesto dell'originalità" sarebbe quanto meno eccessivo.

Una cosa che mi ha stupito - e non so quanto sia voluta - è che le tracce dispari mi sembrano molto più riuscite di quelle pari (assurdo vero?): "Avalanche" è un interessante ibrido Blackmore's Night/Ambeon, "Six Days" si muove in modo convincente tra sonorità progressive e sinfoniche, la breve "Water" è elegante almeno quanto "High Above These Crowns" - eterea e soffusa prima, epica ed heavy poi - e "Hedonia", che vive di contrasti tra momenti morbidi e granitici.

Le tracce pari suonano invece più scontate e mainstream, essendo caratterizzate da melodie di facile presa e da strutture più che ordinarie, come se fossero versioni meno sovrarrangiate di brani di gruppi come Within Temptation o simili (la melodia di "Under The Oak Tree" è identica a quella di "My Immortal" degli Evanescence, fateci caso). Insomma, materiale meno interessante ma non per questo non sempre riuscito ("Black Moon" e "Hullaballoo" hanno il loro perché, pur senza uscire dal seminato delle band sopraccitate).

L'inizio di una lunga e promettente carriera o una semplice prova d'orgoglio? Probabilmente un po' dell'uno e un po' dell'altro, ma resto del parere che qualche mese di gestazione in più avrebbe fatto bene...

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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