Con Nåde ci siamo a pieno.
Seconda fatica discografica e balzo avanti che vale più di un plauso alla grande My Kingdom "*" of Music.
capisaldi:
- crescita di senso diffusa su tutto lo "spettro crossing" nei nostri
- sviluppo soggettivo (da "spontaneismo amicale" a gruppo con una visione)
- superamento della vicarianza Dredg (eccome!)
- riduzione cromosomica (XX / XY e/o viceversa) di Manes e Ulver
effetti:
- ampiezza della retorica sperimentativa che risalta nei termini
- sobrietà, potenza
- avantgardismi (
Styrking Leið,
Falaich)
- sbavature stilistiche (altrimenti sarebbe un album ottimo)
- rinuncia filmica della Minelli fine settanta
...ci si inoltra in una fitta urbanistica immaginifica, pregna di strambi lidi autoriali, di dimore multiformi e di ruralità ultraccessoriate...
"enter, enter, enter"
Troverete da Battiato alle poetiche dei Savatage, passando per le armonie tribali e rumoristiche degli Agricantus e le agopunture degli Akron Family.
Non dico se Nåde meriterà una senescenza placida e assurda
(come quella che spetta a certi ungulati nei parchi nazionali privi di adatti predatori).
Mentre si sentono anche le prime rogne commerciali, che, in questi luoghi ameni potrebbero far storcere il naso ad alcuni.
Fidatevi di gentaglia del calibro di Zanna, Disgustipated, Dope e delle ritualità più teatrali dei Pendragon del Regno"*"
Chi abita isole, chi solca ignoti scenari,
chi ama la MuSiCa ispirata,
chi non molla se un cantante sembra ancora in cameretta (Hänelle) a capovolgere il mondo fuori (come Joey Tempest - Peter Gabriel - Brendan Perry...
le proprie convinzioni stilistiche)
chi suona al buio
chi è... affezionato... a ciò... che... ha sempre trovato su metal.it
#nonundecimodimeno
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