Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:46 min.
Etichetta:Spinefarm Records

Tracklist

  1. THE HUMAN PARADOX
  2. UNTAMER OF YOUR SOUL
  3. ROAR OF THE UNDERDOG
  4. TITANIC MASS
  5. KEYS TO PARADISE
  6. I WANT TO LIVE FOREVER
  7. THE BEAST INSIDE
  8. BREAK INTO THE WILD
  9. CRACK IN THE SHELL
  10. FREE MAN'S ANTHEM
  11. THE SMOKING GUN

Line up

  • Nils Molin: vocals
  • George Egg: drums
  • Rob Love Magnusson: guitars
  • Mike Lavér: guitars
  • Jonathan Olsson: bass

Voto medio utenti

Finalmente è arrivato il secondo capitolo della "nuova" era dei Dynazty. Dopo la fase più hard rock, gli svedesotti hanno scoperto di saper suonare davvero e hanno sfornato una prima bombazza atomica dall'agghiacciante titolo "Renatus". Hype a mille per questo seguito, dopo aver letteralmente consumato il primo capitolo per mesi e mesi. Un'attesa spasmodica evitando di ascoltare preview o versioni diciamo "poco autorizzate" proprio per gustarmi appieno il primo vero ascolto fatto come si deve fare per un disco del genere: in macchina col volume a mille e l'acceleratore costantemente premuto a tavoletta. Il risultato?

Questo disco è un'altra bombazza atomica, fine del discorso. Certo ripetono una formula già collaudata a volte al limite dell'autoclonatura. E allora? Se siete tra quelli che da una band cercano innovazioni ed evoluzioni ad ogni disco toglietevi subito dalle palle. Finchè una band si ripete con freschezza, potenza, tiro e gusto ce ne sbattiamo altamente il cazzo. Non c'è niente di male nel ripetersi, basta farlo bene. Per esempio gli Iron si ripetono costantemente ma da dieci (quindici.....) anni a questa parte lo fanno male, quindi che si fottano. Loro invece hanno ripetuto la formula di "Renatus" e l'hanno fatto con gli stracazzi. Bravi, bravi, bravi.

Impossibile non scapocciare come matti ascoltando "The Human Paradox", per dire. Un'apertura veramente bestiale, con dentro tutto. Melodie stupende, riffettoni potenti, un assolo spettacolare. E il disco snocciola palline anali di pregevole fattura una dietro l'altra. "Untamer Of Your Soul", "Roar Of The Underdog", la title-track, tutti pezzi che fanno partire il piedino e ti obbligano ad alzare il volume fino a che i vetri della macchina non chiedono pietà. Quando poi parte il ritornello di "Free Man's Anthem" come fai a non premere sul gas come un dannato mentre infrangi ogni possibile limite di velocità?

L'unico elemento ridondante da segare via sono le tastiere, ma è questione di idee artistiche e musicali personali. Per chi scrive le tastiere sono inutili nel 90% delle metal band, soprattutto quando hai in formazione due chitarristi col contropelo come i Dynazty. Inutili e a tratti pure fastidiose, ma tant'è....

Morale, questo disco spacca i culi ed è la perfetta, naturale evoluzione del discorso intrapreso con "Renatus". Se dovessero venire in tour sono da andare a vedere pure in Culandia. Partite in macchina con i vostri amici e fate il viaggio ascoltando questi due dischi a ripetizione ad un volume inumano. Se ci trovate qualcosa che non va, qualche difetto, insomma se non vi fa spruzzare nei pantaloni fiumi schizzi caldi e densi il problema è solo vostro.

A cura di Claudio "Erotic_Nightmares"

Recensione a cura di Ghost Writer

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 mag 2016 alle 01:29

Ahahahahahaha hai ragione! :-)

Inserito il 14 mag 2016 alle 20:41

Buonissimo album ma recensione mediocre, cerca di essere volgarmente simpatica ma ci riesce poco...e vabè, non si può avere tutto! Chorus e assoli strappamutande, gran gruppo quì a metal.it siamo tutti "duri" e "rozzi" e nessuno si scandalizza per certi linguaggi...ma quoto il tuo commento, recensione inutilmente volgare... ps. certo che anche tu poi commenti: "...strappamutande"! il recensore ti ha contagiato xD

Inserito il 14 mag 2016 alle 09:48

Recensione perfetta, disco grandioso.

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