Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2014
Durata:44 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. NI NOM NI DRAPEAU
  2. BLÂME
  3. GLOIRE
  4. L'INNOCENCE
  5. LA FRANCE A PEUR
  6. PAUVRE HISTOIRE
  7. VIOLENCE

Line up

  • Nekurat: vocals, bass
  • Nemri: vocals, drums
  • Nehluj: vocals, guitars

Voto medio utenti

Il galletto che, torvo, scruta dalla copertina di "La France a Peur", ci informa che i Sordide, inequivocabilmente, sono francesi ed alla loro terra sono molto legati.
La provenienza del terzetto è anche motivo del suo particolare Black Metal: non un suono tradizionale, anzi, il loro approccio alla materia è piuttosto particolare tanto che l'album risulta una sorta di incrocio tra il classico metallo nero e chiare derive Garage Rock, se non addirittura Post Punk, che rendono estremamente "strana" una musica che qualcuno potrebbe catalogare come Avantgarde.
I sette brani contenuti in quest'album, che poi è quello di esordio per il gruppo sotto la nostrana Avantgarde, alternano momenti che viaggiano a velocità medie ad altri in cui sono furiosi blast beats ad essere protagonisti, mentre le atmosfere risultano sempre piuttosto torbide ed i suoni taglienti e, spessissimo, dissonanti.
La musica dei Sordide, altro particolare interessante, si poggia su un pregevole lavoro del basso che descrive ritmi sempre diversi e sempre piazzati in primo piano, e su intuizioni, multiformi e dal retrogusto garage, in fase di riffing delle chitarre che sono certamente un'arma di grande valore nelle mani dei transalpini.
"La France a Peur" è un album che rinuncia quasi del tutto alla melodia, preferendo, piuttosto, puntare su suoni stridenti, quando non proprio dolorosi, e su vocals al vetriolo che denotano un'attitudine ai limiti dell'anarchia sonora.
Nell'album non mancano, certo, momenti più squisitamente scandinavi, ma sono l'interpretazione "nervosa" e l'atmosfera "sporca" ad essere le vere protagoniste di un disco non facile da digerire, ma assolutamente da ascoltare per la sua carica dirompente e la sua forza "anti" ed i suoi, glaciali, intermezzi dal suono volutamente scarno e lo-fi.
Non tutta la musica qui contenuta si attesta su livelli alti e partiture meno ispirate della media ce ne sono, ma nel complesso, come album di esordio, siamo di fronte ad un gruppo dall'indubbio talento e dal roseo futuro che spero molti di voi abbiano la volontà di conoscere.
La Francia FA paura.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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