Devilment - The Great And Secret Show

Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:56 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. SUMMER ARTERIES
  2. EVEN YOUR BLOOD GROUP REJECTS ME
  3. GIRL FROM MYSTERY ISLAND
  4. THE STAKE IN MY HEART
  5. LIVING WITH THE FUNGUS
  6. MOTHER KALI
  7. STARING AT THE WEREWOLF CORPS
  8. SANITY HITS A (PERFECT) ZERO
  9. LAUDANUM SKULL
  10. THE GREAT AND SECRET SHOW

Line up

  • Dani Filth: vocals
  • Daniel Finch: guitar
  • Nick Johnson: bass
  • Colin Parks: guitar
  • Lauren Francis: vocals, keys
  • Aaron Boast: drums

Voto medio utenti

L'etichetta "heavy metal" che trovate qui alla vostra destra non vi tragga in inganno: il debut album dei Devilment è un tale coacervo di generi diversi, che davvero non sapevo che label usare!

Stiamo parlando, per chi non lo sapesse, della band formata da Daniel Finch e assurta agli onori della cronaca per aver arruolato Dani Filth (Cradle of Filth) dietro al microfono. Il risultato, dopo più di un anno di lavoro, cambi di line-up, demo vari ecc ecc, è questo "The Great and Secret Show". Un album che, fatta salva una solidissima base metal, si concede spesso digressioni nell'industrial, qualche sfuriata simil-thrash, campionamenti e contaminazioni più o meno influenti sul sound della band, il tutto condito dalla particolarissima, e riconoscibilissima, voce di Dani. E su questo potremmo aprire un capitolo grosso come una casa, visto che al vostro Sbranf di fiducia, la voce di Dani fa letteralmente vomitare. Lo trovo sguaiato, con queste urla da ragazzina mestrutata, e non una nota cantata, ma tutto parlato con quella sua voce che dovrebbe incutere timore, poi lo guardi in faccia e ti viene voglia di mandarlo a vendemmiare nei vitigni di Jeff. Bah.
Ma, al resto del mondo, il buon Filth fa perdere la testa, e quindi voila! Produzione faraonica, la Nuclear Blast che si scomoda per il debut, ben due video già fuori, nientemeno che Scott Atkins alla produzione, ed il discone è pronto.

Musicalmente non sono neanche male, grande cura è stata poi dedicata ai testi, che giocano con l'immaginario horror (ma và??) e con una ironia tutta British. Il problema è che, dopo un quarto d'ora, hai capito benissimo dove si va a parare, e il tutto si ripete, e si ripete, come a voler dire "eh? Eh??? Visto che fighi che siamo?? "

In conclusione, "The Great and Secret Show" è un album pieno di fumo e con qualche discreto pezzo di arrosto, ma, come dicono i miei amici inglesi, "it's not my cup of tea".


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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