Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2014
Durata:42 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. INDIVIDUALISM
  2. BLOOD STORM PROPHECY
  3. UNCROWNED GOD OF LIGHT
  4. OUTRAGE
  5. ORPHAN OF EMPTINESS
  6. FAR BEYOND THE SCORN
  7. CATHARSIS
  8. EPIPHANY
  9. YOUR ROTTEN HEART DIES NOW
  10. GOD'S ENTOMBMENT
  11. REQUIEM FOR THE EGO

Line up

  • Triumphsword: Vocals
  • Mantus: All instruments

Voto medio utenti

Cosa possa spingere persone provenienti da un paese celebre per il sole, le spiagge, la samba ed il calcio a suonare black metal scandinavo non è dato saperlo.
Fatto sta che i brasiliani Patria non solo pubblicano il loro quinto album di lunga durata, ma continuano a mantenere una qualità nelle composizioni piuttosto elevata che testimonia la validità di un progetto certamente degno di attenzione.
Ad onor del vero, il gruppo è originario di Carlos Barbosa, località nel sud estremo del Brasile, dove le temperature non sono quelle tropicali delle regioni più famose e i paesaggi poco hanno a che fare con spiagge e belle donne: motivazione, questa, che, tra le altre, certamente deve aver ispirato il gruppo a proporre un black metal, come già ricordato, fortemente ancorato al suono norvegese dei primi anni '90.
Le mie parole non vi traggano, tuttavia, in inganno.
La musica dei Patria è ragionata ed attraversata da un taglio "moderno" che la rende, comunque, ben distinguibile dai modelli ai quali ho accennato.
Ai furiosi blast beat, comunque presenti in dosi massicce, i nostri alternano soluzioni più articolate che spesso indulgono in tempi medi piuttosto soffocanti e gelidi capaci di rendere i pezzi incisivi e malevoli aiutati, in questo, da una produzione eccellente.
"Individualism" risulta essere un signor album, costruito su un riffing vario e dinamico, su atmosfere malate ed evocative e su brani che traggono ispirazione, anche, dalla corrente ortodossa, svedese, del metallo nero.
Mantus, polistrumentista e mente del gruppo, sciorina una serie di melodie e di pattern dissonanti oscuri, sinistri e vagamente epici sui quali il feroce scream di Triumphsword si erge protagonista e sprezzante portatore di odio.
La qualità migliore dei Patria è quella di saper incanalare nella giusta direzione gli insegnamenti dei loro modelli, risultando, per tanto, "personali" e validi interpreti di un genere spesso privo di inventiva soprattutto grazie ad una notevole perizia in fase di arrangiamento.
Se avete voglia di ascoltare qualcosa che non siano i soliti nomi, i Patria potrebbero fare al caso vostro anche perchè brani come l'opener "Blood Storm Prophecy", la bellissima "Orphan of Emptiness" o la devastante "Far Beyond the Scorn" non è che si ascoltino ogni giorno, capaci, come sono, di far scorrere brividi di nero piacere lungo la schiena.

Fieri, oscuri e precisi: a voi i Patria.


Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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