Copertina 5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:46 min.
Etichetta:Spitfire
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. ALL I SEE
  2. TRAIN
  3. STRANGLED
  4. DARKER DAYS
  5. EMPTY
  6. WELCOME HOME
  7. HOLD ME
  8. BLEED ON
  9. FALL
  10. PRISON
  11. DROWN
  12. STARS COME DOWN

Line up

  • Tad Looney: vocals
  • Zu: guitar, vocals
  • Derrick Tanner: guitar
  • Steve Carter: bass
  • Chris Sobchack: drums

Voto medio utenti

Evidentemente qualcuno considera questa formazione così popolare ed inconfondibile da non richiedere nemmeno l’invio di benchè minima nota biografica o notizia che possa integrare l’ascolto del dischetto.
Magari è cosa voluta, per non condizionare il giudizio finale con elementi estranei alla pura musica, ma io sono una persona curiosa e mi piace capire con chi ho a che fare. Un po’ di ricerca personale ed il velo di mistero si solleva, scoprendo che effettivamente il gruppo gode di notevole fama soprattutto tra i teen-agers americani. Fama ottenuta non grazie a massacranti tours nei piccoli locali per “farsi le ossa”, bensì per la loro costante collaborazione al serial televisivo “Buffy the vampire slayer”, un cult per i giovanissimi dove i Four Star Mary hanno rifornito di canzoni la band fittizia di uno dei protagonisti della serie (per chi se ne intende si tratta di tale Oz e dei suoi “Dingoes ate my baby” !?!).
Visto il successo dell’operazione, la musica dei FSM è stata inserita anche in altri programmi per adolescenti (“Party of five”,”The real world”) scatenando l’entusiasmo di orde di ragazzine che li hanno elevati al rango di music-heroes del momento. Conseguenza naturale è stata la realizzazione di un primo full-lenght (“Thrown to the wolves”) che negli Usa ha venduto un numero considerevole di copie, trascinato dal singolo “Dilate”, ed ora è il momento del suo seguito, il presente “Welcome home”. E’ facile capire che, visto il target di pubblico al quale si rivolge il quintetto, la loro proposta musicale è molto semplice, disimpegnata, commerciale e di facile assimilazione. Un pop-rock vaporoso e senza complicazioni, con tanta melodia e coretti radiofonici, ritornelli immediati facili da canticchiare dopo soltanto un paio d’ascolti, con il sottofondo di chitarre appena graffianti per venire incontro alle tendenze più in voga del periodo. Tutto è basato sull’interpretazione vocale di Tad Looney, che gioca ad imitare (molto alla lontana) il gigante Bono degli U2, soprattutto negli episodi più romantici e struggenti come le ballate “Strangled”, tentativo di azzeccare il singolone, e la conclusiva “Stars come down”, dolce love-song acustica. Nelle altre canzoni si colgono lievi accenni di easy-punk statunitense alla X, Distillers e consimili e qualche ritaglio di rock diretto con un evanescente sentore del supergruppo irlandese già citato. Innegabile che brani come “All I see” e “Hold me”, con i loro scanzonati ritmi scacciapensieri, o le morbidezze agrodolci e sentimentali di “Darker days”,”Drown” ed “Empty”, altro pezzo che potrà spopolare nelle pop-charts, possiedano l’orecchiabilità necessaria per catturare l’interesse di coloro che cercano una musica che sfiori appena il rock senza la minima asperità o ruvidezza. Una manciata di canzoni buone per qualche lacrimuccia e per sfoderare sospiri ed accendini durante i concerti. Altrettanto vero che in questo “Welcome home” alla fine i brani risultino troppo simili tra loro. Identica struttura, identico andamento, forte sensazione di monotonia, assenza di episodi realmente vincenti in un lavoro tanto levigato e pianificato quanto esile e piatto. Avendo superato le cottarelle adolescenziali da un bel pezzo e non avendo seguito nemmeno una puntata della simpatica Buffy, il fascino che mi provocano i FSM rasenta lo zero. Non parlerei neppure di album da evitare, semplicemente la recensione del disco più che ad EUTK appartiene a “Ragazza moderna” o “Tutto musica”, visto che il mitico e melenso “Ciao 2001” ha cessato di esistere. I terribili metalheads che frequentano il nostro sito non troveranno alcun motivo d’interesse in questo impalpabile cd.

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