Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2012
Durata:70 min.
Etichetta:ProgRock Records

Tracklist

  1. CRUSHED
  2. SHADOW SONG
  3. ALL FOR ONE
  4. BOOMER
  5. DREAM IN THREES
  6. PYRRHIC VICTORY
  7. FADING TIME
  8. MORPHOGENIC
  9. SAVE ME
  10. THEN
  11. PULSE
  12. ANTIKYTHERA MECHANISM

Line up

  • Tobe London: drums, percussion, keyboards
  • Chris Fourneir: guitar, bass, keyboards, percussion
  • Laurie Larson: vocals

Voto medio utenti

Ok. Chiudete fuori dalla porta i problemi del vivere quotidiano, del lavoro (se siete tra i fortunati che ce l’hanno …) o della sua irreperibilità, l’arroganza del mondo “reale”.
Chiudete le persiane, abbassate le serrande o smorzate le luci. Ora inserite nel fedele lettore “The antikythera method” dei Centric Jones e sedetevi tranquilli, o meglio ancora sdraiatevi, magari indossando le cuffie e lasciatevi permeare da questo mindscape luminescente ed immaginifico, saturo di rarefatte espansioni cosmiche, fluorescenze psych-edeliche, spirali ipnotiche e imprevedibili, il tutto modulato da scansioni ritmiche rigogliose e pulsanti.
Sono sicuro che l’effetto sarà benefico e straniante, almeno se siete intrigati da una dimensione sonica capace di evocare le ambientazioni space-rock degli Ozric Tentacles, fantasmagorie Floyd-iane, bagliori delle melodie instabili figlie della gloriosa scuola di Canterbury e magari anche qualche piccola connessione con l’arte dei primi Porcupine Tree.
Artefici di questo caleidoscopico viaggio onirico – musicale (ispirato al più antico calcolatore meccanico della storia, progettato in Grecia nel I secolo a.C. per determinare le posizioni astronomiche), solo approssimativamente descritto nelle parole precedenti, sono Tobe London e Chris Fourneir, due multistrumentisti davvero capaci, creativi e visionari, i quali hanno voluto a loro fianco la voce eterea e passionale di Laurie Larson, perfetta nell’interpretare il ruolo di guida poetica e spirituale in questa forma di fascinosa alienazione.
Difficile, se non impossibile, in un contesto come questo, effettuare delle graduatorie nelle canzoni o estrapolare i momenti più significativi … il disco va fruito e valutato nella sua totalità e considerato veramente come una sorta di esplorazione in dodici tappe di mondi lontani e misteriosi, da affrontare con la mente sgombra e recettiva.
Ne consiglio la somministrazione anche come diversivo all’ascolto di suoni maggiormente energici e concreti … abbandonare la “realtà” e lasciarsi portare “lontano” dall’immaginazione senza certezze, magari per un breve periodo, è un esercizio di notevole utilità e se per farlo è sufficiente l’ausilio di un “sano” frammento circolare di policarbonato e alluminio, direi che non è necessario aggiungere altro per motivarne il plausibile acquisto.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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